Ci ha provato un po’ in tutti i modi a prendere il sopravvento in settori economici che mai dal suo concepimento avrebbe pensato di presidiare. Microsoft negli ultimi venti anni è un po’ come Apple o Nintendo: sempre data per spacciata e successivamente sempre data per vittoriosa. Per riuscire a vincere bisogna anche perdere, ma sembra che dopo un periodo relativamente nero, Microsoft stia riconquistando la fiducia dei consumatori con i suoi prodotti tradizionali: i software.
Aumentano a dismisura i profitti generati dalla piattaforma Azure, la gargantuesca infrastruttura Cloud Computing di Ms la quale, secondo i dati finanziari divulgati dall’operativo di Redmond poche ore fa, ha generato profitti superiori al 100% rispetto allo scorso anno e aumenta la popolarità di Windows 10, al momento installato sul 25% dei computer globali.
Male, anzi malissimo il comparto Hardware, il quale tuttavia è ironicamente compensato dai servizi che essi offrono. Windows Phone registra cali di vendite in tutto il globo, con una migrazione lenta ma irrefrenabile che probabilmente determinerà la volontà di ms di perseverare nel progetto. Tuttavia aumentano i ricavi delle app nel microsoft Store, complice un pubblico Business che utilizza applicazioni specifiche.
Xbox One invece, ha generato profitti minori per quanto concerne le vendite, complice l’abbassamento di prezzo (che per il capitalismo non è mai positivo), e un rallentamento generale delle vendite, ma aumentano gli iscritti a Xbox Live Gold e gli acquisti tramite l’Xbox Store. Tutti questi dati compongono un quadro assai interessante che dipinge un futuro ben preciso: Cloud Computing alla massima potenza e Hardware sempre più assente.
Secondo quanto dichiarato da Don Mattrick durante la presentazione di Xbox One, la console è stata progettata per funzionare in Cloud Computing, con una potenza applicabile fino a 4 volte il valore attuale della console, che tra le altre cose corrisponde all’incirca alla potenza di Scorpio. La prima vera incarnazione di questa tecnologia, lasciando da parte Horizon 2 e Titanfall, si potrà testare con Crakdown 3, che emulerà la fisica in-game tramite i server azure. Lo stesso vale anche per gli smartphone prodotti da Microsoft.
In generale sembra che il mercato sia effettivamente in attesa dell’arrivo di queste nuove tecnologie ed è palese che il futuro è cloud: immaginate di poter fare qualsiasi operazione con un dispositivo a basso consumo energetico capace di far girare qualsiasi applicazione al mondo. I tempi però non sono maturi e alla fine non è nemmeno facile per noi accettare un mondo informatico praticamente ridotto all’osso.
E voi? Siete felici dell’avvenuta del Cloud o vorreste rimanere ancorati ad Hardware tradizionale?