Quantic Dream sta sperimentando con il VR

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Che le si amino o le si odino, le cosiddette “esperienze cinematografiche” targate Quantic Dream, quali Heavy Rain o Beyond: Two Souls, hanno segnato l’intercedere di una nuova epoca nel mondo videoludico tripla A, dimostrando come anche le produzioni ad alto budget possano fare successo ribaltando completamente i canoni del videogioco e spostando interamente l’attenzione sulla narrazione in sè per sè.
Mentre il prossimo, lungimirante titolo si prepara ad uscire (Detroit: Become Human possiede tutte le carte in tavola per stupire) David Cage, capo del team di sviluppo e guru nel settore, sembra che ultimamente si stia tenendo impegnato con la Realtà Virtuale, del quale dice di essere molto affascinato.

In una recente intervista con Gameindustry.biz ha rilasciato le sue interessanti riflessioni su questa tecnologia, e su come secondo loro dovrebbe essere sfruttata:
Abbiamo tutti dei sistemi VR all’interno dello studio, ed io incoraggio il mio team a provarli. Abbiamo scaricato ogni gioco su ogni piattaforma per provare a capire a che punto si è arrivati, cosa funziona, cosa no, e cosa potremmo noi portare a questo medium“.

L’idea non è quella di fare titoli in VR solo per il puro gusto di sviluppare in VR. Si tratta di dire qualcosa in questo medium che non sia stato ancora detto“.

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Detroit: Become Human ha dimostrato di poter rinnovare ancora una volta la formula delle “gioco-emozioni”. Tale sistema renderebbe meglio in VR?

Esattamente, a mio parere, ciò che molti pionieri di questo campo faticano a capire. La natura sperimentale del VR non dovrebbe essere l’unico elemento di interesse in un mare di problemi secondari che distraggono ed affaticano soltanto il giocatore, ma andrebbe anzi sfruttata per fare qualcosa che non è ancora stato compiuto prima:
Non dovresti avere difficoltà con il modo in cui compi le azioni, ma con le azioni stesse. La sfida dovrebbe essere nella tua mente, e non nei tuoi pollici”.

Provo ad inventare un’interfaccia che non sia basata su delle meccaniche o su dei riti da compiere, ma una che sia puramente contestuale. Mi piace molto questa idea perchè la quantità di azioni che i miei personaggi possono effettuare non è limitata dal numero di bottoni sul controller. Provo ad andare oltre questo e lavoro su un senso di “mimica” tra ciò che fai con i tuoi pollici e ciò che succede sullo schermo”.

Cage è rimasto poi molto impressionato dalle incredibili capacità di immersione offerte dalla Realtà Virtuale e relativi visori, e pensa già a possibili modi per implementarlo nei propri titoli:
“Il VR sarà un’interessante strada da percorrere per quello che facciamo, perchè se parliamo di immersione e del fatto che puoi essere nel mondo virtuale con i tuoi personaggi, al momento non c’è nulla di meglio. Se c’è un personaggio difronte a te, il tuo cervello pensa che sia effettivamente lì, e quindi sei automaticamente spinto a mantenere una certa distanza da lui”.

“Ho avuto un’esperienza molto strana in un titolo VR. È stato durante una cutscene in cui i personaggi si muovevano intorno a me ed io ero molto vicino ad uno di loro. Ma non stavo prestando attenzione perciò, quando si è mosso in avanti, è passato attraverso il mio corpo. E non riesco a descrivere quanto è stato strano. È stato quasi mistico, come se qualcuno fosse effettivamente passato dentro di te. Lo senti, il tuo cervello viene ingannato“.

 

 

Jake Joke

Eclettico e poliedrico, ama fare esperienza di ogni sezione dello scibile umano, specie quando si tratta di videogiochi, dove non disdegna alcun genere. Librofilo, appassionato di Filosofia e abituato a fare pindariche elucubrazioni che spesso non portano da nessuna parte. Sogna di sposare Ken Levine.