Quante delusioni che ci hanno regalato gli horror. Quante serate finite fuori da un cinema di periferia con la faccia abbacchiata, abbassata a terra, con l’amico che ti sussurra all’orecchio: “Faceva cagare“.
Ma anche quante potenzialità. E quanti capolavori nel passato. Poi, nonostante la proliferazione del genere all’interno della (più becera) sottocultura anti-hollywoodiana, l’horror trova difficoltà nel riproporsi, e riprodursi. Gli anni 2000 sono pieni di progetti mal riusciti, standardizzati, sempre uguali tra loro. Remake, sequel, possessioni demoniache. E basta, almeno in America.
Il 2016 ha fatto eccezione. E ridona speranza. Il cinema indipendente e le piccole-medie produzioni hanno saputo finalmente riproporre progetti nuovi, punti di vista interessanti. E ha dato vita ad almeno cinque piccoli capolavori che, come Babadook l’anno scorso, sappiano segnare nuovi percorsi, variare il genere e combattere la noia degli esorcismi.
Procediamo allora con la classifica.
5. It Follows
Ottima atmosfera, per un horror che, nonostante si appoggi su una narrativa tradizionale, rinuncia al sangue e all’effetto speciale, per puntare tutto sulla tensione. in america è uscito nel 2014. Da noi, vergognosamente, due anni dopo.
4. 10 Cloverfield Lane
Qui i generi si mescolano e la fantascienza assume un ruolo rilevante. Un perfetto episodio di Ai confini della realtà in chiave contemporanea, lineare, perfettamente orchestrato. Con i suoi tre ultimi sopravvissuti ed un’unica ambientazione, è un perfetto thriller-horror da camera. Ma che dico: da bunker. John Goodman come sempre sopra le righe e come sempre va bene così.
3. The Neon Demon
Refn dirige il suo primo horror e il risultato è sorprendente. Se è vero che grazie alla sua mano pesante (e all’estetizzazione estrema) dell’horror non rimane più quasi nulla, è vero anche che la cura formale, tecnica, visiva è impressionante. E per un appassionato è interessante la rilettura dei temi e dei virtuosismi argentiani. Gli ultimi 10 minuti sono da brividi.
2. The Witch
Una delle sorprese dell’anno. Che dire, produzione indipendente, che punta tutto su un’idea: il recupero dell’immagine tradizionale della strega, come i padri pellegrini l’hanno ideata. E senza l’accenno di un punto di vista contemporaneo. Cinema coraggioso, evocativo, curato nei minimi dettagli, anche quelli linguistici (e per questo merita di essere visto in lingua originale).
- The Wailing
Quando non sai cosa fare, cerchi un film a caso e spunta The Wailing. Wow. La straordinaria cura formale e la complessa rilettura del genere ricordano un po’ Thirst di Park Chan-Wook, l’atmosfera l’esorcista e Rosemary’s Baby. Insomma, non stiamo parlando di pizza e fichi. Atmosfera inquietante come poche e idee a profusione: peccato che in occidente non l’abbia visto nessuno.