Playstation 5 nel 2019: Sony sarà in grado di soddisfare i bisogni del futuro?

2075 0

Lo aveva già previsto AMD, che dopotutto crea l’hardware e lo può ben sapere, e ora lo dice anche Michael Patcher, il noto analista di mercato famoso per le sue accurate previsioni che si avverano sempre al contrario. Sembra però che questa volta il “pezzatore” possa azzeccarci davvero dato che anche lui ha previsto l’arrivo di Playstation 5 per il 2019/2020:

La mia idea è che PlayStation 5 non uscirà nel 2018. Magari nel 2019 o 2020 ma è più probabile la prima ipotesi. Sony sta considerando le tempistiche e secondo me vorrà lanciare un dispositivo 4K quando le TV con questo standard avranno una quota di mercato pari al 50% in Nord America e 35% nel resto del mondo” –  Michael Patcher

playstation 5 bianca sottile render
Ps5 nel 2020? Secondo Patcher sarà così

Il nostro amico analista non ha appunto detto nulla di nuovo dato che AMD stessa aveva già rivelato tale informazione (e AMD, solitamente, promuove “rumor” sempre fondati), tuttavia la sua opinione conferma un trend concreto che vede Sony impegnata nella gestione di una nuova generazione di console la quale, tuttavia, potrebbe prendere in considerazione alcuni benefici per i videogiocatori.

Secondo Patcher la nuova Playstation 5 non dovrebbe essere molto diversa da Xbox One X per filosofia di sviluppo. Non si parla di hardware e di potenza di calcolo, bensì di possibilità di gioco. L’analista pensa che Playstation 5 sarà totalmente retrocompatibile con Ps4 e Ps4 PRO, le quali continueranno a essere supportate anche dopo la sua uscita, o questo è quello che egli fa intendere.

Proprio basandomi su tali parole volevo riflettere assieme a voi sul futuro di Playstation e del mondo console, andando ad analizzare un ipotetico futuro ove Playstation 5 promuoverà una potenza di calcolo folle rispetto a una concorrenza che invece si vede esser in deficit di Teraflops.

playstation 5 come ps4 pro

 

In un passato articolo avevo definito Playstation 4 e Xbox One come Ps3 PRO e Xbox 360 X, affermando come l’incremento di potenza delle “nuove” console non aveva portato alla ribalta nuove idee di sviluppo. Tale idea si può però considerare vera sino all’inizio del 2016, ove il parco titoli delle due console di “Nuova Generazione” ha iniziato ad accogliere software di grande qualità e concettualmente impossibile da sviluppare nei decenni passati.

Il salto di qualità dell’intera industria si è concretizzato in produzioni che hanno dell’incredibile e che a conti fatti sembrano segnare l’inizio di un lungo percorso che in realtà è iniziato ben quattro anni fa. Se si pensa a quanto accaduto in questi anni di Ps4 e Xbox One, scopriamo un mercato che è passato da osannare Call of Duty ad adorare Horizon: Zero Dawn, passando quindi dalla qualità più scarsa a quella più alta. Con un mercato così energico e pieno di aspettative qualitative, il solo pensiero di ricominciare tutto daccapo spaventa chiunque anche perché, sinceramente parlando, anche se sono passati già quasi quattro anni da Novembre 2013, sembra di essere ancora all’inizio di tutto. Al vero inizio.

Microsoft ha risolto la situazione promuovendo Xbox One X, una sorta di Xbox One dannatamente potenziata che, tuttavia, non rappresenterà il fulcro dello sviluppo dei giochi Made in Redmond. L’idea è infatti quella di creare titoli per Xbox One adattandoli successivamente per Xbox One X e sebbene in realtà avverrà il contrario (gli sviluppatori sicuramente adatteranno giochi Xbox One X su Xbox One), l’idea è quella di far sentire al sicuro ogni possessore di console Microsoft, che esso abbia acquistato la versione base o quella più avanzata. L’obiettivo è quello di eliminare l’effetto “corda tagliata” tipico del cambio generazionale, quindi proseguendo quanto compiuto in passato piuttosto che ricominciare da zero con il nuovo hardware.

Proprio per questo motivo Sony non può fare diversamente.

Playstation 5 prerender

La strategia di Microsoft sembra essere piuttosto chiara. L’operativo di Redmond vuole mettere alle strette Sony creando un mercato “unificato” in forma di ecosistemi, vero tallone d’achille di Shuhei Yoshida. L’azienda giapponese non possiede la stessa sapienza software di Microsoft, motivo per cui gli amiconi americani stanno facendo di tutto per abituare il pubblico globale a chiedere quello che Sony non può, attualmente, fornire: un ecosistema grande e potente ove qualsiasi dispositivo è capace di garantire esperienze videoludiche di qualità.

Considerato questo è normale dare per scontato che Playstation 5 offrirà una totale compatibilità con i titoli PS4, che ricordiamo essere il prodotto su cui poggia l’80% e passa del fatturato Sony, e anzi: è lecito aspettarsi che Playstation 5 possa esser addirittura commercializzata in associazione all’idea per cui il nuovo hardware non sarà altro che il potenziamento di PS4 PRO, andando quindi a creare un ecosistema trittico del tutto simile alla controparte americana.

Voi sicuramente vi chiederete: “ma perché Sony dovrebbe adeguarsi alla concorrenza? Dopotutto è la regina del mercato e può fare e creare ciò che vuole, dico bene?“. Si, dici e dite bene. Tuttavia stiamo parlando di uno scenario futuro di ben due anni che, tecnologicamente parlando, parliamo di intere ere-geologiche. E’ molto probabile che in futuro il pubblico chiederà tecnologie sofisticate e interconnesse (vi ricordate la celebre frase per cui entro il 2020 ci saranno miliardi di dispositivi IoT?), motivo per cui il mercato muterà velocemente andando a chiedere all’industria videoludica un tipo di intrattenimento diverso. Nintendo e Microsoft sembrano aver già preso le proprie contromisure, Sony non ancora.

Patcher afferma che Sony sta semplicemente aspettando il momento giusto per promuovere del nuovo hardware, ma attendere la diffusione delle nuove tecnologie  rende paradossalmente vecchie le sue attuali idee. La soluzione? Al momento non ce l’ho, ma una cosa è sicura: con le attuali politiche Sony verrà divorata dalla storia e dal mercato.

Perché il mercato cambia, i consumatori crescono così come mutano le loro esigenze. E allo stato attuale Sony sembra incapace di soddisfare i bisogni del futuro.

ps vita playstation 5 ecosistema
Ps Vita è l’esempio lampante di come Sony non sia in grado di gestire al meglio un ecosistema di console

Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.