Super Mario Odyssey anteprima Gamescom 2017

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Esiste una serie videoludica con ormai più trent’anni sul groppone che riesce ad innovarsi senza cambiare mai. Parlo di Super Mario, grande esclusiva Nintendo che dal 1985 in avanti ha accompagnato intere generazioni nel mondo del gaming. E se è vero che Super Mario Bros riuscì a stupire il pubblico grazie a un perfetto mix tra level design e tecnologia, è anche vero che nel corso dei trent’anni sono stati vari i tentativi di rendere Super Mario un gioco più “maturo” e personale. La realtà però è che Nintendo predilige da sempre il level design minimale all’espressione grafica più grande, un paradigma che sembra però annullarsi in Super Mario Odyssey, la nuova esclusiva per Nintendo Switch in arrivo sugli scaffali per il prossimo ottobre.

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L’uscita di Super Mario Odyssey è considerato un grande evento per Nintendo

Se siete degli internauti della rete (e se siete su Projectnerd.it sicuramente lo siete), saprete di certo che Super Mario Odyssey è praticamente il titolo più atteso dell’anno. Vi chiederete quindi come sia possibile che dopo trent’anni l’IP di Nintendo possa ancora attirare così tante persone e sinceramente me lo sono chiesto anche io. Sono dunque arrivato alla conclusione che, oltre la fatto che la fanbase Nintendo è estremamente fedele alla sua azienda preferita, è pur vero che Odyssey sembra essere il Super Mario più grande, variegato e potente di sempre. Tra le altre cose, il fatto che esca su Switch, console carismatica che sta travolgendo letteralmente la concorrenza, rende ancora più irresistibile questo nuovo capitolo dell’idraulico italiano.

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Odyssey è il mario più grande, vario e ambizioso di sempre

Ho potuto provare il gioco in prima persona alla scorsa Gamescom 2017. Innanzitutto è doveroso dire che se fossi stato un “comune” visitatore, avrei dovuto fare una cosa come 6 ore di fila per provarlo. Super Mario Odyssey era il gioco più desiderato della Gamescom, tant’è che è riuscito anche a vincere il premio come Miglior Titolo della manifestazione tedesca e non me ne sorprendo. Switch alla mano (ho preferito la versione “portatile” a quella “casalinga”), ho potuto trovare un Idraulico in piena forma, reattivo e sempre pronto ad eseguire i miei ordini. Super Mario Odyssey è un gioco molto fluido e d’altronde non mi sarei aspettato altro. Tuttavia la sua grande fluidità ben si sposa con l’elevato dettaglio tecnico della produzione. Nel mio caso ho potuto giocare a un livello completamente dedicato al messico e alle sue stramberie desertiche (in realtà sarebbe più giusto parlare di una più generale America Centrale). L’obiettivo del livello era trovare indizi utili al fine di trovare la Principessa Peach ancora una volta caduta tra le grinfie di Bowser e per farlo ho dovuto scorrazzare in giro per la grande e coloratissima mappa di gioco.

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Impossibile non innamorarsene subito

Quello che più mi ha colpito di questa sezione è stata sicuramente la libertà di gioco offertami da Odyssey. Nel livello potevo fare tutto e potevo andare dappertutto: capire cosa fare e come farlo spettava solo e soltanto a me. Da questo punto di vista Odyssey mi ha ricordato molto da vicino Zelda: Breath of the Wild, il che è un tutto dire. Non solo: i due titoli si accomunano anche per la qualità del dettaglio della mappa: gli sviluppatori hanno pensato di caratterizzare al meglio ogni centimetro dell’ambientazione da me esplorata dandomi l’impressione che tutto, in quel deserto messicano, fosse stato curato con maniacalità. Non solo: sempre come accade in Zelda, è possibile scoprire aree segrete da poter visitare a proprio rischio e pericolo: gli enigmi potrebbero non essere semplici, così come potrebbe non essere facile sconfiggere i tantissimi e diversissimi nemici che compaiono nel gioco.

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Ogni centimetro di mappa è caratterizzato alla perfezione

E se è vero che il gameplay si fonda quasi del tutto sul mitico salto, bisogna considerare il fatto che in Odyssey il nostro Mario può compiere altre interessanti azioni. La prima, sicuramente la più importante, è lanciare il proprio cappello per colpire nemici, raccogliere monete o addirittura per raggiungere posti altrimenti inarrivabili. Non solo: il cappello permette a Mario non solo di colpire i suoi avversari, ma anche di controllarli. Nelle varie prove che ho potuto fare, ho avuto la possibilità di controllare un Goomba (i tipici funghi marroni con le gambe), e persino un gigantesco T-rex in un livello completamente dedicato all’età giurassica.  Oltre a questo, Mario può tirare una forte testata al terreno per poter scovare segreti e meraviglie interrati nei numerosi mondi di gioco. Se considerate il fatto che Super Mario si è sempre fondato sull’idea del salto per raggiungere piattaforme sempre più difficili da conquistare, il poter compiere queste due azioni cambia completamente il modo di intendere Super Mario. Di fatti il level design di Odyssey è stato creato attorno a queste nuove possibilità di gameplay e sappiatelo: Nintendo si è sforzata molto per creare i mondi di gioco più stimolanti e perversi della storia dell’intera serie. Tra le altre cose l’outfit di Mario è modificabile nel corso del gioco: con le monete raccolte è possibile acquistare nuovi vestiti e cappelli quindi miraccomando: non badate a spese e vestite sempre al meglio il vostro Mario!

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Con il cappello di Mario è possibile controllare i nemici: ognuno di loro ha abilità e scopi diversi

Parlando invece del lato tecnico, forse la cosa più sorprendente di Odyssey, posso assolutamente certificare che tale è il capitolo più bello da vedere in assoluto. I modelli poligonali sono ben costruiti e molto dettagliati, mentre il mondo di gioco appare sempre vivo e vibrante. Nel caso del livello dedicato al deserto Messicano, ho potuto osservare una sabbia del tutto simile a quella presente in “Journey” di That Game Company. Una sabbia vera, luccicante e che reagisce ad ogni passo di Mario e di tutti i protagonisti a schermo. Oltre a quello, il villaggio che ho potuto visitare sprizzava carisma da ogni mattone. La potenza di Switch invece ha garantito un frame-rate costante a quelli che posso considerare 60-fps, mentre ho potuto osservare ombre nette e ben definite. Inutile dire che nella versione “portatile” il gioco gira alla risoluzione di 1280*720, mentre in modalità Tv arriva fino al Full HD.

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Odyssey è una gioia per gli occhi

In definitiva Super Mario Odyssey sembra essere davvero il Super Mario più grande di sempre. Parliamo di un gioco che possiede tonnellate di contenuti divisi in tantissimi livelli giganteschi di gioco (ognuno dedicato a un’area geografica del mondo ben precisa), possibilità di gameplay infinite grazie alla possibilità di controllare i nemici lanciando il cappello (credetemi: cambia tutto quando personifichi un Banzai Bill), e un livello tecnico davvero solido e competitivo. Odyssey è un cocktail perfetto di innovazione, tecnologia e tradizione, proprio come all’epoca si rivelò essere Super Mario Bros del 1985. Proprio per questo non mi sorprende il fatto che il nuovo capitolo di Mario sia effettivamente il più atteso di sempre. Fidatevi: è un capolavoro annunciato.

 

Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.