Mario Monicelli, classe 1915, fu regista e sceneggiatore che vanta ben 6 candidature agli Oscar. I suoi film furono uno spaccato della società italiana per oltre tre decadi. Si suicidò, il 29 novembre del 2010, gettandosi dalla finestra del quinto piano del reparto di urologia dell’Ospedale San Giovanni Addolorata dove era ricoverato per un cancro alla prostata in fase terminale. Aveva 95 anni.
Mario Monicelli nacque a Roma da una famiglia di origine mantovane ma per anni si pensava fosse originario di Viareggio. Vi si trasferì in tenera età trascorrendo gli anni della sua formazione giovanile in Toscana. Successivamente si trasferì a Milano dove fondò, insieme a Alberto Lattuada e Alberto Mondadori tra gli altri, un giornale chiamto “Camminare”. L’avventura durò poco perché il ministero lo soppresse etticettandolo come “giornale di sinistra”. Ricordiamoci che siamo negli anni dell’Italia Fascista.
Ultima gli studi universitari in Toscana e gira il suo primo cortometraggio che lui stesso lo definisce come il “primo esperimento cinematografico“. Il suo Cuore Rivelatore, tratto da un racconto di Edgar Allan Poe, fu etichettato come “cinema paranoico”.
Successivamente riesce a girare il suo primo lungometraggio I ragazzi della via Paal, dal omonimo romanzo di Ferenc Molnar. Questa produzione partecipò in un mostra parallela alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e gli aprì le porte alla mondo del cinema professionale.
Iniziò come ciacchista successivamente iniziò a lavorare con Pietro Germi, Steno, Federico Fellini e nei primi anni della sua carriera recitò per lui il grande Totò.
Con I soliti ignoti inizia l’era d’oro della commedia all’italiana e della produzione di Monicelli. Ma sopratutto c’è da ricordare il forte sodalizio di Monicelli con gli sceneggiatori Age e Scarpelli e Suso Cecchi d’Amico, con i quali scrisse i film più emblematici della Commedia all’italiana fino agli anni 90.
Ed arriviamo alla nostra personalissima lista dei 5 migliori film di Mario Monicelli. Dobbiamo però fare una premessa: è impossibile condensare con 5 film la carriera di Monicelli. Ogni opera ha una sua importanza storica ma sopratutto sociale, ben incastrata nella trama di pianti e risa dell’Italia degli ultimi 70 anni.
Guardie e ladri (1953)
Un film dove la comicità naoletana di Totò incontra la comicità romana di Aldo Fabrizi. Il primo è un ladro, il secondo è una guardia. I due metteranno da parte le loro divergenze “professionali” per i problemi “personali” che gli accomunano. Questo film rappresenta l’embrione del nascente genere della Commedia all’Italiana.
I soliti Ignoti (1958)
Un cast stellare per una commedia agrodolce che come sempre è un fedele spaccato dell’Italia del sapersi arrangiare. Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Totò (il quale partecipa con un piccolo ma importante ruolo) creano una banda e l’addestrano per portare a termine un colpo con il quale possono sistemarsi per tutta la vita. Considerato come uno dei primi film della Commedia all’Italiana. Se fosse prodotto ai giorni nostri i potrebbe considerare come una parodia de “noi altri” dei film dello stile di Ocean’s Eleven. Soderbergh ci spiace, Monicelli è arrivato prima.
L’armata Brancaleone (1966)
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Un’altra interpretazione di un inspirato Vittorio Gassman, nonchè un doppio salto mortale per gli sceneggiatori i quali per rendere più caratterizzato il film dovettero inventarsi un volgare medievale maccheronico m che si sposa con la storia, i costumi e le scenografie, rendendo la storia di Brancaleone credibile. Nel cast sono presenti tra gli altri Gian Maria Volontè, Enrico Maria Salerno e Catherine Spaak. L’armata Brancaleone si può considerare come un Don Chisciotte in salsa italiana. Il successo della pellicola spinse Monicelli & Co. a produrre un sequel Brancaleone alle Crociate.
Amici miei (1975)
Vede … vede il dito..che stuzzica e prematura anche!
Il primo di una trilogia storica per il cinema italiano. Una storia di amicizia e “zingarate” dove l’umore spietato è addolcito dalle risate incontenibili. La storia dei questi amici e delle loro scorribande sono immortali anche grazie alla rete che ha reso virale molte battute del film come per esempio la Supercazzola. Le abilità attoriali del cast (Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Philippe Noiret, Gastone Moschini e Duilio Del Prete ) sono fuori dal comune: le battute scorrono e arrivano allo spettatore con tutta la loro potenza.
Il Marchese del Grillo (1981)
Un colossale Alberto Sordi recita la parte del Marchese del Grillo, un nobile della Roma papalina che investe il suo tempo solo a divertirsi e a fare scherzi. Questo film anche se ambientato nell’800 è più attuale che mai, dove si rappresenta la differenza sociale tra nobiltà e popolino dove lo stesso marchese in una delle sue burle vuole dimostrare che il popolo è sempre quello che paga i capricci dei potenti. Una satira sociale amara ed attualissima.
Questo film lo si ricorda per la storica battuta detta da un irriverente Marchese (Sordi):
Io so io e voi no siete un c..o
Nella filmografia di Monicelli sono più che degni di nota anche La Grande Guerra, Romanzo popolare, Un borghese piccolo piccolo e Cari fottutissimi amici. Li lasciamo fuori dalla lista ma li citiamo con l’invito alla visione.