A quanto pare la denuncia di molestie sessuali nei confronti di John Bailey non sembra aver minimamente scalfito il neo eletto presidente dell’Academy, associazione a capo dei premi Oscar. A seguito di un’indagine portata avanti da una commissione speciale che ha respinto ogni accusa, infatti, il direttore della fotografia hollywoodiano non sarà allontanato dalla prestigiosa carica che ha ottenuto appena lo scorso agosto, e che lo vedrà impegnato per almeno altri tre anni (il mandato ne dura quattro). Quel che si può leggere in una dichiarazione ufficiale, infatti, è che “la commissione all’unanimità ha stabilito che non e’ necessaria alcuna ulteriore azione a riguardo. Le conclusioni e le raccomandazioni da parte della commissione sono state inviate al Board. John Bailey resta presidente dell’Academy”. Dopo la consultazione di vari esperti, pertanto, la decisione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione dell’Academy.
Bailey, età 75 anni, ha sostituito nel 2017 Cheryl Boone Isaacs, terza donna di sempre a ricoprire l’incarico, come direttore e capo dell’Academy.
L’acclamato autore delle immagini di Gente comune (R. Redford), Ricomincio da capo (H.Ramis) e Il grande freddo (L. Kasdan) avrebbe ricevuto tre denunce agli inizi del mese scorso, ma quello di John Bailey è stato solo uno dei numerosissimi nomi coinvolti nello scandalo delle molestie sessuali recentemente denunciato dal movimento #MeToo.
Si ricorda, infatti, come la bufera sulle molestie a sfondo sessuale, partita da una lunga serie di denunce nei confronti del produttore cinematografico Harvey Weinstein, abbia coinvolto anche Kevin Spacey, Dustin Hoffman, Brett Ratner, Stan Lee, il fotografo Terry Richardson, Ben Affleck e suo fratello, Casey Affleck.
Le ripercussioni di alcune delle denunce sono state irreversibili: a seguito dello scandalo riguardante Spacey, per esempio, la serie House of Cards, di cui l’attore hollywoodiano è stato protagonista principale per quattro anni consecutivi, è stata chiusa.
Altre, al contrario, sembrerebbero finite nel dimenticatoio, come nel caso di Sylvester Stallone.
Fonte: ansa.it