Mad Max: Fury Road, uscito in sala nel 2015, si è rivelato essere una pellicola sorprendente in grado di mettere d’accordo buona parte della critica e dei fan, che all’unisono hanno fin da subito chiesto informazioni circa la possibilità che lo sconfinato successo al botteghino ( e in home video ) delle avventure di Max Rockatansky potesse spingere a nuovi sequel.
Le star della pellicola hanno più volte dato disponibilità ad un ritorno nei ruolo qualora George Miller li richiamasse, ma la problematica che frena la ri-nascita del franchise è in realtà una situazione legale fra la società di produzione del regista australiano, la Kennedy Miller Mitchell e la Warner Bros. accusata di non aver corrisposto dei guadagni dovuti agli autori del lungometraggio.
Una situazione che secondo il Sydney Morning Herald non si è ancora conclusa, lasciando Mad Max a spasso nel deserto nonostante due sceneggiature già scritte per altrettanti sequel .
Uno scontro delicato, la disputa ruota attorno al costo finale di Fury Road, (154.6 milioni di $ secondo Miller e 185.1 secondo la major) oltre che alla durata e al rating finale. Le 2 ore di durata con rating VM ( negli USA ) e MA 15 + (in Australia) non solo state gradite dalla Warner che rivendica una richiesta più standard da 100 minuti con rating PG-13.
Ovviamente ognuno dei 2 contendenti sta nel proprio angolo del ring mostrando la propria versione :
All’angolo destro la Kennedy di Miller afferma che :
– La Warner ha insistito che certe scene presenti nello script incluse quelle della Cittadella di Immortan Joe, venissero saltate o che venissero sostitute da altre scene. La major spingeva anche per un finale differente.
– Quando Miller ha mostrato il cosiddetto “montaggio preliminare” lo studio ha intrapreso una serie di decisioni che hanno causato “cambi e ritardi sostanziali” alla produzione, tra cui quelli legati al punto precedente.
– Lo studio ha voluto almeno 10 test screening del film chiedendo sempre ulteriori modifiche .
– La Warner ha approvato una sessione di riprese aggiuntive dal costo di 31 milioni a fine 2013 che ha richiesto un ulteriore gigantesca spesa. Questi costi dovevano essere esclusi dal costo netto del film.
– Lo studio ha co-finanziato il film con la Ratpac-Dune Entertainment nonostante il diritto di prelazione della Kennedy Miller Mitchell.
Nell’angolo sinistro la Warner si difende :
– Fury Road ha oltrepassato di molto il budget approvato e questi costi aggiuntivi sono stati causati dalla società di produzione senza approvazione da parte della Warner .
– Nel 2012 la situazione della produzione e dei costi era fuori controllo e senza le modifiche richiesta dalla major non avrebbero mai rispettato i tempi e i limiti di budget previsti.
– Quella del finale differente era una richiesta non un ordine, non ha mai insistito sulla situazione.
– La data di uscita è stata posticipata di 14 mesi e il budget ha sforato di ben 31 milioni.
In tutta questa situazione ovviamente a pagare il prezzo più alto siamo noi fan, che non sappiamo se riusciremo mai a vedere il proseguo delle avventure di Max.
Speriamo questa situazione venga risolta al più presto.
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