Shangri-La: La recensione Oscar Ink pubblica per il mercato italiano l'opera fantascientifica di Mathieu Bablet, ingombrante per corpo e mente

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Edito in italia da Oscar Ink, Shangri-La porta la firma dell’autore francese Mathieu Bablet. Per diversi motivi un’opera ingombrante, il primo motivo è il più banale e fisico. La casa editrice ha infatti pubblicato l’opera in un formato voluminoso, ma perfetto per la natura artistica del tomo in questione.

La seconda motivazione è da cercare nella sua trama, la trasposizione perfetta nel medium fumettistico delle space-opera che hanno dato vita a fenomeni indelebili come Star Trek. Il lavoro nato dalla mente di Mathieu Bablet non è semplice da assimilare, è un complesso insieme di temi cari alla fantascienza classica, che si incontrano e si mescolano con la forza di sotto-trame che sanno di contemporaneità.

Un mix pronto a schiudersi davanti agli occhi del lettore mentre si immerge nella storia della stazione orbitante, che come spesso accade rappresenta l’ultima arca di sopravvivenza per il genere umano, condannato da se stesso per colpa dello sfruttamento e delle guerre. A fare da padrone è una multinazionale, la Tianzhu, che ha plasmato la popolazione portandola a vivere una vita improntata ad un consumismo sfrenato, dove domanda e offerta scandiscono il ritmo della vita, programmata e gestita dalla multinazionale stessa come un obsolescenza programmata.
Un mondo dove chi sta sopra controlla e gestisce le tensioni sociali e le problematiche con il mercato ed escamotage, una versione distorta della nostra società attuale, ma solo uno dei temi trattati da Shangri-La di Bablet, che trova tempo e spazio anche per il tema della xenofobia sfruttando gli Animoidi come Scott.

Un estremizzazione oscura di alcuni dei tratti della società moderna, delle sue debolezze per mostrare al lettore quello che il mondo potrebbe diventare in futuro, un avviso che mette quest’opera nel solco di uomini cardine del mondo sci-fi come Asimov o Dick, trasportando l’essenza del loro lavoro fra le sue tavole diventandone in parte erede e custode.

Shangri-La è uno di quei fumetti che va letto nel giusto mood, prendendosi il tempo necessario per assaporarlo in ogni suo aspetto, per lasciarsi trasportare dalle tavole e dai balloon, fino a risolvere l’intreccio narrativo uscendo dallo stato di confusione – volutamente creato- iniziale.

La grafica di Bablet è un gioiello della fantascienza, sfruttando l’assenza di una qualsiasi collocazione in fatto di tempo, l’autore costruisce un mondo più simile possibile al nostro, ma futuribile quanto basta a trasportarci lontano con la mente, un alternanza che gli permette di giocare e costruire empatia. Le tavole trasmettono emozioni, con la loro impostazione grafica e con l’utilizzo studiato e sublime della palette di colori, una struttura quasi poetica in grado che si esalta nel grande formato scelto per la pubblicazione.

Shangri-La non è una lettura da spiaggia, da relax , il suo scopo è colpire il lettore con la sua critica sociale in grado di colpire forte, molto forte in alcuni punti. Ci sono elementi cardine complessi pescati da filosofia e antropologia, dinamiche economiche estremizzate e criticate, scelte grafiche sperimentali e inusuali ,come la gestione dei Balloons.

Se vi abbandonerete fra lui pagine con lo spirito giusto, la lettura di quest’opera saprà sicuramente ricompensarvi.

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  • Trama
  • Dialoghi
  • Disegni
4.5

Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD