Shaft: La recensione del film Netflix Samuel L. Jackson torna nei panni del personaggio in una pellicola che non farà felici i fan

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La storia di Shaft è una di quella dal lungo passato, un vero e proprio simbolo della blaxploitation, nato negli anni 70 nel mondo della letteratura( da un autore bianco)come risposta nera a 007 è poi stato interpretato da Richard Roundtre per tre film e una serie tv. Nella sua nuova iterazione tocca al regista dei primi due film sui Fantastici 4 – Tim Story – dirigere il film.
Una pellicola che può contare sul momento storico migliore per le pellicole dedicate alla cultura afroamericana, basti pensare a successi come Green Book, Black Panther e BlackKklansman e molti altri, il momento giusto per proiettare Shaft nel nuovo mondo con il volto amatissimo di Samuel L. Jackson che già nel 2000 era stato nei panni di John Shaft II con scarso successo.

Il background del regista non è certo dei più adatti per questo genere, il che non vuol dire che sicuramente ne uscirà una brutta pellicola, ma che le possibilità che lo siano sono alte. Ecco quindi che Shaft entra nel mondo dei millenials con un tocco di commedia di troppo, allontanando di fatto il personaggio dal suo mondo e dallo scopo per cui è stato creato. La trama è quella di mille altri film, padre e figlio che si trovano dopo anni di lontananza e costruiscono il loro legame mentre affrontano i cattivi.

La pellicola è evidentemente frutto di una mancanza di idee, sulla carta Shaft aveva la possibilità di giocare la carta del progresso, postando il nuovo arrivato JJ  realmente vicino al mondo LGBTQ+, in aperto contrasto con l’aspetto omofobo del padre, invece il percorso del co-protagonista lo porterà ad allinearsi alla sua famiglia, che comprende purtroppo anche nonno Roundtree, in un cameo decisamente svogliato.

Più che un omaggio al genere blaxploitation quella diretta da Story è una critica ai suoi stereotipi, Shaft è un franchise che si basa su una serie di situazione che difficilmente potrà trovare un modo per adattarsi al politicamente corretto dei tempi moderni, la scelta di mandare questo quinto film direttamente in streaming in tutti i territori extra USA è stata la migliore possibile.

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Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD