E disponibile ormai da qualche tempo su Amazon Prime Video la prima stagione di The Purge, ultima aggiunta al franchise ideato da James DeMonaco.
Il titolo probabilmente agli italiano suona strano, ma rappresenta il titolo originale de La notte del giudizio, la serie dei film scritta e diretta – almeno inizialmente dallo stesso DeMonaco. Una saga che è riuscita nell’impresa di mantenere un buon successo partendo da un principio estremamente semplice ed espandendolo circondandolo via via di un background sempre più vario ed espanso, rendendo solide e “riconoscibili” le sue fondamenta.
Parliamo di un’universo dove troviamo un’America distopica trasformata in un regime totalitario e guidata dai Nuovi Padri Fondatori (NFFA), i quali una volta l’anno concedono agli abitanti 12 ore di totale libertà, il cosiddetto “sfogo” dove rabbia,violenza e frustrazioni regnano sovrane e le regole vengono messe da parte. Una notte dove tutto è legale, compreso l’omicidio – con qualche minuscola limitazione come l’immunità alle cariche di livello 10 e l’utilizzo di armi di distruzione di massa- mentre polizia, vigili del fuoco, ospedali, paramedici e pronto intervento saranno fuori dai giochi.
Ovviamente sia la trama cinematografica che quella televisiva ci mostrano come Lo Sfogo in realtà sia un metodo realmente efficace per tenere sotto controllo la popolazione, lasciando alla stessa gente il compito di ripulire le strade dai più deboli, dai reietti, dai pesi sociali. Queste categorie, a differenza dei cittadini altolocati, non si possono permettere di ignorare la notte del giudizio, non hanno i soldi necessari a chiudersi in bunker intoccabili – salvo errori umani come nel primo film – possono solo lottare e cercare di sopravvivere alla follia più generale.
Lo sviluppo in formato televisivo permette alla trama di snodarsi in maniera diversa rispetto allo standard del grande schermo, presentando parallelamente diverse storie. Story-line destinate ovviamente a incrociarsi, ma che nel loro cammino mostrano aspetti diversi della stessa notte, dalla serata per ricchi in versione Eyes Wide Shut al Deliveroo del massacro organizzato da una setta religiosa intenzionati a offrire il loro corpo a coloro che sono desiderosi di purificarsi .
Purtroppo, nonostante le storie abbiano molti spunti interessanti a cui agganciarsi, a mancare in questo caso è la violenza dello sfogo, manca la sensazione di terrore, quella che dovrebbe colpire e disgustare gli spettatori spaventandoli all’idea che questo sia quello che ci prospetta il futuro.
Il primo episodio di The Purge costruisce un attesa interessante, ma il proseguo della serie non rispetta queste promesse, non si getta mai a capofitto nello splatter, nella pura violenza di un mondo senza regole, preferisce l’approccio più morbido strizzando più di una volta l’occhio al mondo del femminismo, sfruttando la corrente tanto di moda a Hollywood.
La prima stagione intrattiene, ma non sorprende, porta in scena tutto quello che potevamo aspettarci dal fanchise senza tuttavia sorprendere o aggiungere qualcosa di nuovo.