Il piano originale di Netflix era geniale, rilasciare Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga durante il reale svolgimento della manifestazione , ma l’annullamento dell’evento per via dell’emergenza covid-19 ha rotto le uova nel paniere per il film di David Dobkin, che è stato rilasciato in ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Per chi non lo sapesse Eurovision è una specie di Champions League della musica, dove si incontrano i vincitori dei vari festival nazionali europei e spesso è palco importante per musiche e personaggi che altrimenti non avremmo mai potuto vedere i certi tipi di atmosfere, tipo i Lordi, da segnalare che è l’evento non sportivo più seguito al mondo.
In questo caso si tratta della storia di un gruppo fittizio, i Fire Saga, le cui basi partono dal 1974, quando davanti a uno schermo gli islandesi Lars e Sigrit iniziano a ballare davanti a Waterloo degli ABBA( canzone vincitrice dell’eurovision) giurando che avrebbero partecipato anche loro un giorno. Decenni dopo i due sono cresciuti ( e hanno i volti di Will Ferrell e Rachel McAdams ), ma nella loro ingenuità coltivano ancora il sogno di quando erano piccoli, fino a che per una serie di “fortunati” eventi si ritroveranno selezionati per partecipare alla manifestazione dei loro sogni.
A voler vedere è paradossale che una pellicola dedicata al festival europeo della musica nasca da un’idea americana, i quali quasi certamente saranno totalmente ignari dell’esistenza di questo evento musicale – siamo sinceri, in realtà anche moltissimi spettatori italiani lo sono. La sceneggiatura però fa di tutto per riempire il mondo di questa finta edizione del contest di plausibilità, con camei dei vincitori passati, citazioni a band realmente apparse (tra cui una gigantesca ai già citati Lordi) e canzoni che nella loro assurdità potrebbero realmente essere in gara.
A funzionare è sicuramente l’alchimia tra i protagonisti Ferrel e McAdams, assolutamente perfetta nei momenti comici e drammatici, ma entrambe le loro prestazioni sono certamente coperte da quella di Dan Stevens, che sembra a suo agio nei panni dell’eclettica star musicale russa, al punto da divorare ogni scena in cui appare.
Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga è un film che al netto di una comicità non sempre chiara e in alcuni punti traballante funziona discretamente,nonostante alcune delle sue parti canore potrebbero entrarvi nella testa per qualche giorno, quasi certamente si tratta di una commedia che non lascerà molte tracce del suo passaggio