L’inizio della pandemia ha comportato un catastrofico crollo del 90% sulle prenotazioni di Escape Room in presenza. Infatti, in seguito all’introduzione delle restrizioni in merito agli assembramenti, gruppi di amici e appassionati hanno dovuto rinunciare a riunirsi per svolgere il famoso gioco di logica e rompicapo. Di conseguenza, questa consistente fetta di clientela è stata costretta a riversarsi su alternative di gioco digitali, quali appunto l’Escape Room in modalità virtuale. Ciò ha permesso al settore di reinventarsi in un momento storico difficile. Gli ambienti reali sono stati sostituiti con quelli virtuali, aprendo agli utenti nuove avvincenti possibilità di gioco.
Zoom ha rappresentato la destinazione migliore per la maggioranza degli appassionati. Indipendentemente dalla zona di provenienza, gli utenti di tutto il mondo hanno partecipato a missioni guidate. In genere, infatti, un master assume il comando dei giocatori e li conduce a distanza durante il gioco, fornendo puzzle e indovinelli da risolvere. Ogni missione portata a termine dal gruppo conduce a una nuova stanza, usualmente diversa dalla precedente e dalla successiva.
Tuttavia, esistono risvolti negativi. Il primo è che molti rompicapo richiedono la collaborazione in presenza dei membri del team, oppure si basano sull’interazione fisica con gli oggetti. Inoltre, molti organizzatori di Escape Room in loco, dedicano molta cura all’estetica delle stanze che contrassegnano l’avanzamento di capitolo. Inevitabilmente, l’impossibilità di fruire dal vivo di favolosi e originali design, penalizza in un certo senso l’esperienza di gioco (e di gruppo).
Potrebbe quindi, l’esperienza digitale rimpiazzare definitivamente quella fisica? Per molti, decisamente no. Il virtuale rappresenterebbe solamente una misura provvisoria con cui ‘tamponare’ l’irrealizzabilità di Escape Room in presenza. In poche parole, i fan del genere fremono per un pronto ritorno alla normalità.