Arriva dalla Turchia la pellicola The Antenna (Bina) , presentata in anteprima a Oltre lo Specchio 2020 , scritta e diretta dall’esordiente Orçun Behram.
La pellicola vede per protagonista Mehmet, il cui ruolo sembra essere quello del portiere tutto-fare di un condominio, il suo capo Cihan ha fatto installare sul tetto una nuova antenna satellitare in modo che tutti possano vedere la nuova trasmissione TV propagandistica del governo statale, la cui prima trasmissione è prevista per la mezzanotte. L’operaio addetto al compito finirà per morire cadendo dal tetto e Mehmet si accorgerà che una misteriosa sostanza sta colando dalla nuova antenna, infiltrandosi all’interno dell’edificio e influenzando in qualche modo la vita dei suoi abitanti.
Se cercate una pellicola movimentata, siete totalmente fuori posto, The Antenna è un film che si sviluppa con un ritmo lento e costante, quasi opprimente nel suo incedere lungo 115 minuti. Questo tipo di scelte solitamente prevede che ci sia una cura maniacale per l’estetica o per lo sviluppo della narrazione, qualcosa che compensi la mancanza di ritmo della pellicola ricompensando l’attesa.

Nonostante il regista non sembri particolarmente interessato a volerci spiegare in maniera inequivocabile la metafora nascosta all’interno del suo lavoro, l’effetto distruttivo della melma nera è visibile sia in senso fisico che in quello più astratto e leggibile come legato alla propaganda di uno stato autoritario e alle sue conseguenze sulla società. Una lettura che però risulta annebbiata e nascosta, senza che ci siano i giusti tempi per farla sbocciare dentro allo spettatore come forse avrebbe dovuto.
Purtroppo l’opera di Behram non ha tutto quello che serve e finisce per regalare qualche sano momento di inquietudine, ma annacquato all’interno della trama, non abbastanza per esaltare l’intero risultato finale,ma allo stesso tempo in grado di attirare l’attenzione sul suo ambizioso esordio e di ritenerlo interessante per il futuro.

