Secret Invasion: la recensione della prima stagione

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è successo di nuovo !  anche questa volta una serie MCU ci ha illuso di aver trovato la strada giusta, solo per poi perdersi lungo il cammino.

Secret Invasion era partita bene, ma lungo la via la sensazione che abbiamo avuto è che questa serie Disney + non sia riuscita a trovare una vera e propria quadra generale, finendo per essere una miniserie carina, ma che lascia più domande  e dubbi che risposte allo spettatore al termine dei suoi 6 episodi.

L’invasione dietro al titolo, quella che aveva scosso le certezze dei fan Marvel Comics nel primo decennio dei 2000, rimane fin troppo sullo sfondo in questa miniserie. L’idea della sostituzione rimane di per se parecchio intrigante , ma il modo in cui viene utilizzata non ci permette mai di capirne realmente la portata a livello globale, nonostante quella piccola scena incastrata nell’episodio finale ci lasci intuire qualcosa. Soprattutto per chi ha vissuto quel periodo lato comics, manca quella sensazione di totale incertezza, quella sensazione in cui letteralmente chiunque potrebbe essere un infiltrato, vibes che qui finiscono per essere estremamente limitate .

Al termine degli episodi Secret Invasion sembra un prodotto costruito per sfruttare l’intrigo dell’invasione skrull, usandola per approfondire il personaggio di Fury e per lanciare i semi del MCU che verrà, lasciando tantissime porte aperte sui suoi protagonisti.
Inutile dire che, al netto di dichiarazioni di guerra intergalattica e sostituzioni rivelate, la curiosità è tutta per il futuro di Gi’ah. Il personaggio introdotto nella serie non sappiamo quando tornerà, ma sappiamo che nell’ultimo episodio finisce per ridisegnare gli equilibri di forza all’interno di questo universo in maniera ben più grossa di ogni previsione, costruendo un punto con cui gli sceneggiatori in futuro dovranno forzatamente venire a patti in qualche modo.

Il vero punto debole dello show finisce per essere parte della sua trama, quasi svogliata in alcuni passaggi e priva dei guizzi e del ritmo necessari per sfruttare tutto il suo potenziale, nonostante tutto quel sottobosco quasi inesplorato di temi che abbracciano i flussi migratori e i naturali conflitti tra generazioni, pur declinandoli in salsa Skrull.

 

Un peccato visto che dal punto di vista della regia si difende molto bene e nel cast troviamo ottimi attori, con il duo Samuel L. Jackson \Olivia Colman  , ma anche il villain Kingsley Ben-Adir ( meglio di molti altri cattivoni seriali mostrati fino a qui, ma non certo indimenticabile) e in generale tutte le nuove e vecchie leve, hanno il giusto piglio recitativo.

Il nostro giudizio su questa serie TV non è così spaventosamente negativo, ma non può nemmeno essere positivo, la visione non ci ha soddisfatto e vista la partenza e quelle venature da thriller le nostre aspettative erano decisamente diverse, anche in questo caso per ora si tratta di una possibile occasione sprecata, a meno che gli uomini di casa Marvel non siano veramente bravi a trasformare quei semi piantati qui in vere e proprie gemme, cosa che potrebbe decisamente farci cambiare opinione anche sull’importanza di questo show .

Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD