Nonostnate alcune voci di corridorio affermassero che il rapporto tra Kojima e Konami fosse già cessato nel mese di Agosto, in realtà per supportare il lancio di Metal Gear Solid 5, Kojima è comunque rimasto in azienda per supportare lo studios.
Nonostante Kojima non è una figura che io apprezzo proprio a causa di un autocelebratismo davvero asfissiante, è pur vero che il designer giapponese abbia portato al successo Konami nel mondo videoludico che conta e sicuramente la sua figura rappresenta un marchio interpretato come “prestigioso“ dal pubblico videoludico.
Sta di fatto che i rapporti tra Hideo e Konami sono cessati il 9 ottobre scorso con una sontuosa cerimonia a cui hanno partecipato oltre 100 impiegati del colosso giapponese, in puro stile Zaibatsu. In Giappone, le grandi aziende sono considerate come grandi famiglie e l’abbandono di un impiegato è pari al distacco di un figlio dal suo nucleo familiare natio.
Alla cerimonia, comunque ultima manifestazione di grande autocelebratismo di Kojima, non hanno partecipato il Presidente di Konami Hideki Hayakawa e l’amministratore delegato Sadaaki Kaneyoshi. Per quanto mi riguarda, Kojima è sempre stato molto bravo a farsi chiamare “genio” per un motivo che i giocatori attribuiscono all’idea che il Designer sia riuscito a trascendere l’idea di videogioco sviluppando i videogames fuori dai canoni classici di sviluppo, ma magari può aver avuto davvero una cattiva influenza sull’azienda, motivo per cui i dirigenti hanno deciso l’abbandono. Alla fine Kojima si è sempre dimostrato un investimento sicuro: ritengo strano il suo repentino abbandono.
In ogni caso, la tesi ufficiale vuole che Konami abbia buttato fuori a calci nel sedere Kojima per il semplice fatto che il celebre programmatore esigeva budget troppo alti per i propri progetti mettendo a rischio l’intero capitale aziendale.