La seconda serie di Agent Carter ha soddisfatto le aspettative?
La seconda serie di Agent Carter in USA è appena finita, e non ha ottenuto lo share che ci si aspettava. Noi siamo d’accordo? Andiamo a leggere la nostra recensione.
Dati tecnici
Anno: | 2016 |
Produttore: | ABC |
Nr.episodi: | 10 |
Premi: | Candidata Saturn Awards 2016: Best Superheroes Adaptation Series |
Showrunner: | Tara Butters, Michele Fazekas, e Chris Dingess |
Recitazione
Sebbene la recitazione anche per la seconda serie è stata di altissimo livello, devo però dire che è un pelo inferiore rispetto la prima, che io personalmente reputo perfetta.
Hayley Atwell (Peggy Carter) e James D’Arcy (Edwin Jarvis) sono perfetti, i loro personaggi e le loro interpretazioni non hanno sbavature, come nella prima serie del resto, quelli che sono calati sono Chad Michael Murray (Jack Thompson) e la new-entry Reggie Austin (Dr. Jason Wilkes) che li ho trovati un pò spaesati nei rispettivi ruoli.
Resta comunque una serie con al recitazione di altissimo livello, sopra alla media delle serie tv tratte da fumetti o spin-off di esse.
Sviluppo della trama
La trama fila via in modo spedito e lineare per tutti i 10 episodi, forse un pò troppo lineare, nel senso che succede quasi sempre quello che il telespettatore si aspetta. L’unico colpo di scena degno di nota è proprio nel finale di stagione che lascia aperti un’infinità di interrogativi per un’ipotetica terza stagione (non ancora confermata ad oggi, ma anche se la serie ha avuto un basso share, sembra che la ABC, con l’aiuto della Marvel, confermerà la prossima stagione).
Il punteggio relativamente basso per quanto riguarda la trama è anche dovuto al fatto delle pochissime attinenze con Doctor Strange. Avendo preso a mani basse dal background del Dr. alcuni elementi di grandissima importanza, mi sarei aspettato maggior coinvolgimento in tal senso.
Personaggi
Fotografia, musiche, scenografie
E’ sicuramente difficile fare una serie e ambientarla nella California degli anni ’50, ma un pò più di scenografie soprattutto di ambienti aperti, non avrebbero fatto male. Le musiche invece sono adeguate, come nella prima serie, ma non certe originali.
Considerazioni finali
La prima serie mi aveva entusiasmato, questa seconda è molto bella certamente, ma non regge il confronto e lo dimostra il calo di share globale che ha avuto. Sono però convinto che dovrebbero produrre una terza serie, in quanto è una timeline con cui giocare e attingere a piene mani per l’MCU (Marvel Cinematic Universe). Ed è proprio questo il motivo del basso voto: mi aspettavo un intreccio e coinvolgimento con Dr. Strange molto più ampio, e non solo abbozzato e appena percepibile per i soli appassionati Marvel.
Punteggio
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Recitazione
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Sviluppo della trama
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Personaggi
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Fotografia
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Musiche
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Scenografie