UNA IDEA MOLTO SANA
Ho sempre avuto rispetto per gli zombi (lasciatemi utilizzare la forma italiana del nome, per cortesia). Ho visto un sacco di film dedicati a loro, giocato una quantità spasmodica di videogames e letto qualche decina di libri al proposito. Che sia il 1100 o il 2016 poco importa: la figura del non-morto rimane e rimarrà sempre la versione terrificante e orrorifica di una vita troppo spesso sprecata a fare cose che non ci piacciono, condannati per l’eternità a patire emozioni che nulla ci portano se non problemi (ok: questo si che è depressione-time).
Sta di fatto che non mi piace osservare i non-morti sotto la visione moderna di consumatori irrefrenabili maledetti da uno strano virus che rende le persone inermi e pressapoco immortali. Certamente ci può stare il virus che si propaga: va bene, una causa ci deve essere. Va a tratti bene che i più deboli diventano zombi. Ma con i nostri amiconi che non vogliono proprio saperne di dormire il sonno eterno, ci deve sempre essere un oggetto imprescindibile per queste occasioni: una motosega.
La motosega ha molteplici utilizzi: ci può spianare la via per entrare in una casa, affettare in modo grossolano un gran bel pezzo di prosciutto crudo di Parma o, cosa ancor più interessante, permetterci di polpettizzare tutte quelle persone volenterose di assaggiare le mie carni. Purtroppo però, la motosega non potrà essere utilizzata nell’evento che sto per descrivervi.

UNA CORSA SALUTARE
Ne ho sempre sentito parlare molto bene. Amici, amici di amici, parenti..tutti soddisfatti e soprattutto..cambiati. Mi hanno parlato spesso delle Zombi-Run, di come siano capaci di rendere ogni essere umano incapace di intendere e di volere e di come porti ognuno di noi a uno stadio recessivo subliminale di selvaggità, ove l’istinto primordiale predomina sulle nostre emozioni scegliendo per noi. Un po’ come accade quando decidiamo l’infausto destino di salire su montagne russe così ripide da avere una discesa con gradazione negativa, durante una zombi run, secondo i miei conoscenti, vuol dire dimenticarsi completamente di quello che si è, lasciando il proprio corpo a prendere iniziativa guidandoci nelle situazioni più avverse.
Il concetto è infatti molto semplice: gli organizzatori scelgono un percorso, lo riempono di non-morti dalle più strambe qualità e tu, umano in mezzo agli ultimi sopravvissuti del mondo, devi per forza di cose correre per tutto il tragitto cercando di non essere ferito o ancora peggio trasformato dagli amici mangiacarne che tanto noi adoriamo. Il tutto non ha solitamente una valenza agonistica: chi farebbe gara ad arrivare prima da un punto A a un Punto B in un percorso puntinato di zombi? Evidentemente persone folli che poca stima hanno della loro vita, motivo per cui una certa passione agonistica vi è sempre in realtà: premi, donne, sieri per combattere il mortale virus..
Insomma: se proprio volete correre in mezzo a una gran massa di zombi, almeno fatelo per qualcosa, giusto?

HO SCELTO LA MIA PREFERITA
Non ho mai partecipato attivamente a una Zombi Run e mai ne ho vista una dal vivo. Non sono un vero corridore e se è vero che nell’età adolescenziale mi dilettavo in giochi sportivi ove la corsa era il principale protagonista delle competizioni, è anche vero che con l’età qualche chiletto e qualche dolore mi impediscono di svegliarmi alla mattina con il pensiero di fare qualche chilometro di corsa. Se però vi è un evento che ha raccolto il mio interesse, è sicuramente la ZOMBITALIAN RUN, un evento modenese che mi ha sorpreso per originalità e voglia di fare sul serio, che andrà in scena il prossimo 25 giugno.
Controllo spesso la pagina facebook degli organizzatori e credo di essere stato tra i primi a compilare il modulo per l’iscrizione. Il motivo? Ok: è vero. Il solo fatto che non abbia mai partecipato davvero a una Zombi Run fa di me un neofita e forse avrei poca voce in capitolo, ma sinceramente quello proposto dagli organizzatori mi piace davvero. Pertanto, il motivo per cui la ZOMBITALIAN mi sembra interessante e degna di partecipazione, è il fatto che propone una corsa in suggestivi boschi emiliani con l’obbligo di attraversarli e di portare a termine la gara. A quanto ho potuto capire, gli zombi saranno a centinaia e sfuggire da loro non sarà facile. Gli organizzatori consigliano di utilizzare la propria atleticità per proseguire nella propria corsa, senza però utilizzare tecniche corpo a corpo (cazzotti insomma), o oggetti contundent. Peccato: avevo già preparato la mia motosega.

Ciò che sorprende è l’idea di essere una vera fuga dagli zombi. Il bosco è disseminato di postazioni di sicurezza, raggiungibili scalando altissimi alberi. Ci sono ostacoli da superare, come tronchi caduti o fiumi da guadare disseminati da simpatiche trappole d’acqua, bookmarks da trovare e soprattutto una geografia tutta da sfruttare.
Mi immagino già cosa voglia dire partecipare a questa folle corsa: mi immagino i più spaventati cercare di raggiungere i punti più alti e sicuri senza però proseguire nella corsa, i più temerari procedere a testa alta e magari perire sotto i fendenti degli zombie per una mancata considerazione strategica e i più intelligenti trovare il migliore percorso con il minor rischio possibile sfruttando tutte le particolarità geografiche del territorio e tutti gli ostacoli e le postazioni di sicurezza a proprio vantaggio.
Alla fine, nelle situazioni di pericolo, si deve essere capaci di trasformare una propria lacuna in una opportunità per uscirne indenni.

NON VOGLIO NON-MORIRE
Gli organizzatori assicurano che nessun umano potrà essere trasformato automaticamente in uno zombi. Ok: il rischio c’è, ed è evidente: nel caso la vita eterna è assicurata da uno staff specializzato in evacuazione e quarantena.
Ironia a parte, la corsa ha anche un suo senso. Leggendo sul sito internet ufficiale, ho che vi sono vari gradi di “giudizio” per il completamento della gara, tutti correlati a quante volte veniamo colpiti dagli zombie. In poche parole, per essere completamente trasformati in non-morti, bisogna essere toccati (o morsi a dir si voglia) tra volte dai nostri spaventosi nemici giurati, il che è rassicurante. Alla fine bisogna impegnarsi per essere colpiti per ben tre volte..giusto? Sta di fatto che mi aspetto anche una sorta di boss fight con zombi diversi, magari mostri corridori o zombi giganti e muscolosi capaci di portarci all’inferno con nonchalance, ma anche una sessione notturna terrificante e appagante.
Immagino come raggiungere il traguardo possa essere motivante: non sono molti coloro che sono riusciti a fuggire con successo da un grande ammasso di non-morti, sta di fatto che io mi sentirei davvero sollevato una volta raggiunto il punto di incontro (possibilmente ancora in forma umana). Certamente la vena più survival dell’evento sarà quella che mi permetterà di sbizzarrirmi a più non posso nella folle corsa, ma sinceramente non so affatto come mi potrei comportare al cospetto degli zombi: sarò spaventato? Divertito? Scoprire come mi comporterò davanti al vero pericolo sarà dannatamente interessante e sicuramente qualcosa che mi porterò dentro per molto tempo, sicuro che dopo aver tagliato il traguardo potrò divertirmi con una serata di musica e ottimi drink.
Tanto nessuno diventerà uno zombi..
..vero?

La Zombitalian Run prenderà vita a Modena il prossimo 25 Giugno. Se volete partecipare, oltre alla certezza di trovarmi li a correre per la sopravvivenza, sappiate che potrete compilare il modulo online per ottenere un vantaggioso sconto.