Ben ritornati su PJN con Nerd Nostalgia Canaglia. Tema videogames e remastered!
Questa volta parleremo delle remastered.
Anche se, è tutto molto bello, gli anime passati, i videogame ad 8 bit sui sistemi di Sega e Nintendo, memories, come direbbero gli americani.
Ma volete la verità nuda e cruda? E’ tutto nel passato. Non ritornerà. Per quanto sia piacevole ricordare i bei vecchi tempi, è tutto inutile. La cosa è questa, i tempi vanno avanti, la tecnologia evolve, non si puo’ vivere nel passato. Lo ammetto, io stesso a volte ho attacchi di nostalgia che manco le persone peggio nostalgiche hanno – ho speso dei soldi per il primo Splinter Cell su computer che avevo da piccino e che finii per perdere. E quel CD su Windows 10 non sono mai riuscito a farlo partire con il risultato di un nulla di fatto e soldi buttati nel gabinetto. Da me non leggerete quanto erano belli quegli sprite pixelosi di Super Mario Bros, semplicemente perché non è la mia epoca, né ci tengo a viverla tramite emulatori, per quanto riconosca che quei pixel furono la base della base di quel che vediamo oggi sui display in Full HD a sessanta fotogrammi al secondo.
Sono del ’97, la mia “nostalgia” possono essere i giochi che mi feci sulla prima PlayStation, i Crash Bandicoot ed un certo Heart Of Darkness. All’epoca l’unica cosa che capivo è che in Heart of Darkness controllavi un ragazzino che moriva ogni volta che si sbaglia il tasto da premere. Era fighissimo con quelle creaturine nere che sparavano gomme da masticare verde fluorescenti, il ragazzino che non si sa grazie a quale conoscenza sfrutta una navicella spaziale che tira fuori dal garage del giardino di casa e viaggia per lo spazio nel tentativo di salvare il proprio cane rapito dal capo delle creaturine nere. Poi, va be’, Crash Bandicoot è Crash Bandicoot. Soundtrack bellissime, livelli figli di genitori non sposati. Eppure c’era della soddisfazione nel completare quei livelli, la precisione millimetrica per ogni salto su piattaforme che si muovevano all’impazzata. Sperare di riuscire a completare il livello bonus per poter salvare perchè altrimenti toccava ripetere quei rognosi due o tre livelli cercando di perdere meno vite possibili. Quei livelli che non soltanto grazie alla musica in sottofondo, ma decorati e progettati in una maniera tale che riescono a trasmettere storie anche solo guardandoli mentre li attraversavamo tra un salto e l’altro.
Platform veramente fighi, che, c’è da ammettere, mancano nel panorama videoludico di adesso. Grandi produzioni parlando, perché la sezione indie di Steam è stracolma di giochi platformici, curati più o meno bene. Presi la PlayStation 2 dieci anni dopo. Ho persino l’emulatore PS2 installato con parecchie iso estratte da alcuni dvd che sono sopravvissuti con gli anni, e mi metto quindi a giocare a volte, Ratchet & Clank, gli Shin Megami Tensei, la trilogia di Sly, Rayman Revolution. E sono così legato a Ratchet & Clank che ne ho una collezione intera, PSP, PS2 e PS3. Tantissime avventure nate da quel capitolo che uscì 16 anni fa. Poi è uscito il seguito l’anno dopo, lo migliorò in ogni cosa, poi il terzo, persino meglio, anche se dal punto di vista delle soundtrack resta un po’ anonimo. Uscì poi Ratchet Gladiator e soltanto la mia defunta PS2 sa quanto ci giocai. Certo, perse un po’ di quel platform che contraddistingueva i primi tre capitoli e si dedicò molto all’azione (tant’è che l’interfaccia ha un mirino fisso, cosa mai vista all’epoca fino a che non uscì Gladiator) ma con una storia comunque epica per quel che era, toni più dark e cupi rispetto al solito, una colonna sonora che spaccava, misto tra rock ed elettronica. La trilogia Future su PS3 ha spaccato altrettanto, in ogni cosa. C’è stata l’ovvia evoluzione grafica che ha permesso a Ratchet di avere più poligoni, quindi più espressioni facciali, una peluria, Clank è stato fatto di un metallo più verosimile grazie a texture e ombre più definite. C’è stata anche una evidente riscrittura della storia, dal momento che si viene a scoprire che Clank non è mai stato creato in una fabbrica di robot come si pensava nel primo su PS2, ma da qualcun altro. Altri personaggi Lombax che si credeva Ratchet fosse l’unico della sua specie.
E prima di avere un pc da gioco, fui felicissimo quando all’epoca uscì per PS3 la collection che conteneva la trilogia di Ratchet della PS2 rispolverata, con i 1080p e 60 fps. Inutile dire che la comprai all’instante, regalando soldi a Sony che furbamente toglie la retrocompatibilità dal software della PS3 e smette di commerciare la FAT che la possedeva nativamente. E indovinate un po’? Cominciarono ad uscire altrettante collezioni rimasterizzate, titoli che da PS2 passarono a PS3. Possiamo immaginarci i dirigenti di Sony mentre nuotano nel mare di Soldi come zio paperone, tutto grazie ai nostalgici che abboccano all’amo. Va bene okay, poteva esserci gente che quei giochi se li era persi… ma andiamo, potevano comprarsi i dvd PS2 al mercato dell’usato e farli funzionare su PS3, ed invece quelle console vennero tolte dal commercio e il software delle attuali console venne sprovvisto di emulazione, così che chi fosse interessato pagasse di più per delle rimasterizzazioni.
E’ chiaro che per far quei soldi in più ci hanno visto giusto, in entrambi i punti di vista. La Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è l’esempio di un gioco che la massa ha voluto a tutti i costi e che Sony ha voluto riesumare da vent’anni a sta parte. Benché questa trilogia sia diversa dalle solite remastered – qui si tratta di un vero e proprio remake, qualcosa che merita più attenzione del solito – l’idea di fondo alla fine è la stessa delle remastered. Farci spendere nuovi soldi per un gioco che abbiamo già giocato. Ben inteso, la trilogia di Crash Bandicoot che ci troviamo in commercio è un gioiellino, c’è della cura tecnicamente parlando. Il Bandicoot ha della peluria che si puo’ quasi toccare, il modello è straordinariamente fatto bene, stessa cosa vada per i livelli, identici agli originali, ma con nuovi vestiti. Ma ricordiamoci che stiamo giocando ad un gioco che già giocammo. Abbiamo speso €39.99 per un gioco che già conosciamo a memoria.
Okay, ho buttato acido da tutte le parti. Ma cosa c’è di positivo in tutto questo? Le vendite della N.Sane Trilogy saranno altissime visto il gioco che è, la gente ne va matta. Tutto questo amore nei confronti del marsupiale si traduce in tantissime vendite e tantissimi soldi che vanno in tasca ad Activision. Non staranno a guardare ora che hanno visto quanti soldi gli vengono regalati dall’amore che c’è per Crash. Sicuramente oltre a spuntare altri remake chissà, si metteranno a sviluppare qualcosa di davvero nuovo. E questi fantomatici nuovi giochi su Crash Bandicoot daranno la stessa soddisfazione che sta dando la N.Sane Trilogy? Ci provarono in passato con Crash of the Titans, titolo che aveva tutto, platform, azione e novità. Eppure non aveva esattamente raggiunto il consenso del pubblico. Alla fine vogliamo novità, oppure vogliamo restare sul classico?
In entrambi i casi, qualcuno se ne lamenterà.