INTERVISTA A FELINIA (Simona Zulian)! Abbiamo intervistato Felinia di Sketch&Breakfast ed ecco le risposte...

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Cari lettori, oggi abbiamo l’onore e il piacere di presentarvi una delle fumettiste più simpatiche e irriverenti del nostro secolo: Simona Zulian, anche conosciuta meglio come Felinia!

Questa volta le domande son tante, per cui bando alle ciance e passiamo subito, senza perdere tempo, all’intervista!

Ma prima, da brave persone educate, le presentazioni…
Bonjour, mi chiamo Simona Zulian, in arte Felinia, amo i gatti, faccio fumetti e tutto quello che
serve per poterli vendere (tipo video sconci e compromettenti)

Hai inventato dei personaggi simpatici e irriverenti che mostrano il mondo femminile in ogni sua sfaccettatura, anche quelle meno tradizionali: da dove ti è venuta questa idea
geniale?
Mah, guarda, la prendo come una lusinga e ti ringrazio, ma se devo essere sincera non credo
vi sia nulla di geniale in quello che faccio, o quantomeno non nelle vignette in cui rappresento il
mondo femminile nel suo aplomb meno signorile (diciamola così) 😀 L’idea viene naturalmente
da ciò a cui mi ispiro, ciò che conosco meglio, prendo quindi situazioni reali che tutte noi
viviamo quotidianamente e tendo a esagerarle un minimo per dare quell’effetto gag che ci
permetta di ridere di queste reali disgrazie piuttosto che farci piangere pensando che sia
veramente così! L’idea di usare il fumetto per raccontare in modo ironico queste scomode
verità nasce ovviamente dal fatto che adoro i fumetti e adoro disegnarli e che il mio obiettivo
nella vita è quello di far capire a più gente possibile che il FUMETTO è un mezzo di
comunicazione bellissimo e che non è solo per bambini, per nerd o per pippaioli (non so se si
può dire bambini, nel caso censuralo).
Felinia è una Bridget Jones a tutti gli effetti, impacciata, romantica (a volte), materialista e con la fissazione per il cibo. Insomma incarna un po’ tutte noi. Tu ti rispecchi in questo simpatico personaggio? E quali sono i comportamenti in cui, invece, non ti rispecchi?
Be’, per gli aspetti in cui mi rispecchio ti rimando alla domanda precedente (praticamente in
quasi tutto mi ci rispecchio), ma se c’è qualcosa che non ho e che invece Felinia personaggio
ha è l’altissima capacità di fregarsene della stupidità altrui e del senso di giudizio corale che le
piomba costantemente addosso. Diciamo che un po’ di ossa me le son fatte anche io (quando
giro al supermarket col felpone rubato a mio padre, pieno di peli di gatto e coi capelli raccolti, li
sento gli sguardi e a volte anche i commenti di ragazze più o meno giovani tutte agghindate e
in tiro che giudicano la mia sciatteria, ma in quel frangente ho imparato molto presto nella vita a
fregarmene), quando si tratta però di situazioni in cui sono parecchio coinvolta, come il mio
ruolo di fumettista, ecco a volte casco ancora nell’errore di prendermela per qualche idiota che
commenta a sproposito o volontariamente in modo antipatico… ma sto imparando a emulare
un po’ di più il mio personaggio!

sulla-riva
La vita di coppia non fa per la nostra protagonista, che ne passa ogni volta di tutti i colori. A cosa ti ispiri per farle passare tante sventure?
Diciamo che per le sventure in ambito sentimentale mi rifaccio ad un archivio di figure di cacca
e di disagi veri e propri che ormai appartengono a un passato adolescenziale (anche se sono
ancora praticamente teenager), non tanto perché oggi avrei successo, né, è solo che ho
imparato la lezione e in certe situazioni non mi ci ficco più! Bon, problema risolto!
Felinia è la tipa da copertona e film, tu ti rispecchi in questi suoi comportamenti? Anche a te piace simulare il morto come il panda per 15 h?
Tu, cara Vittoria, potrai anche non crederci, ma in quel panda c’è molta più personalità mia che
non in quella Felinia 😀 Sì, son davvero così, se ho il tempo materiale per dormire riesco a
dormire a oltranza. Non ne faccio un vanto, è tipo genetica. Coso lì, Usain Bolt, è nato con la
predisposizione a correre come un velociraptor, io a dormire come un panda (o almeno i panda
che si conoscevano prima che Po diventasse così famoso, ora i bambini pensano tutti che il
panda sia un fottuto genio del kung fu… no, il panda dorme tutto il giorno, come me,
segnatevelo!). Invece per quel che riguarda copertona e film sì, anche lì total reality 100%, nei
periodi in cui non sono in consegna, sono onesta. Quando mi posso rilassare la sera divano,
coperta con maniche per far sbucare le manine per raggiungere telecomando e patatine, e film preferibilmente horror. Niente di commedioso!

panda
Hai introdotto un nuovo personaggio, Sam, la classica amica tettona che tutte noi
abbiamo e che invidiamo da morire. Come mai hai creato questo personaggio e cosa
dobbiamo aspettarci da lei?
Sam (personaggio spalla) nasce con l’esigenza di mettere ancora più in difficoltà Felinia, che
nonostante all’apparenza si dimostra molto sicura di sé e con una grande autostima, nel suo
vero io sa di essere sfigatella, e il fatto che Sam sia gnocca e tettona ma per nulla menosa o
fighetta (io con fighetta intendo quelle persone che si mettono tutte in tiro e si credono di
essere le migliori) la mette ancora più in difficoltà, poiché non riesce a odiarla, anzi la ammira
perché è sempre carina e genuina, ma allo stesso tempo è gnocca. Insomma, capisci che è un
casino per Felinia relazionarsi a una così? Almeno Chiaretta (storica spalla) è gnocca ma non
tettuta, ecco, così giocava più alla pari.

sam
Questo nuovo personaggio sostituirà Felinia oppure presto rivedremo la nostra eroina rossa in azione?
Purtroppo per voi credo che nessuno possa sostituire Felinia, non tanto perché è
indispensabile, quanto perché è parte integrante di me e quindi non potrò liberarmene… Sam è
entrata a far parte del “cast” con il “Demone dei 30 anni” uscito lo scorso anno, e da allora ho
realizzato poche vignette in cui compariva come spalla e come personaggio secondario in “La
mia Vagina asociale”. Ora ho iniziato una vera e propria serie spin off in cui è protagonista:
“Vita da Tettoona”. Per ora si tratta appunto di una serie spin off che intendo portare avanti
sulla pagina fb e sul sito, non prometto né escludo che possa in futuro uscire qualche prodotto
fisico o storia lunga, sicuramente però cercherò di darle più spazio come personaggio
secondario nei fumetti cartacei.
Quali altre novità hai in serbo per noi lettori?
Dunque, a questo punto dell’anno posso dire con certezza (dopo aver messo a dura prova la
pazienza dei miei editori Magic Press) che usciremo con un po’ di novità: sicuramente
porteremo avanti la collana di Anatomia Cinica (due volumi all’attivo e almeno altri due da far
uscire nel 2018), il volume consueto del graphic novel di Felinia e super novità (almeno per noi,
magari a voi non frega nulla) una nuova serie, con un nuovo format e con nuovi protagonisti
alle prese con situazioni parecchio intime. Stiamo lavorando per farlo uscire al più presto… ma
prima ancora di tutto ciò sono mooooolto lieta e impaziente di far sapere che ci sarà un
capitoletto aggiuntivo del nostro ultimo fumetto “Principesse Badass” che faremo uscire come
una sorta di DL dei videogiochi (va’ quante ne so), in un formato spillato da 24 tavole. Una
robetta da niente, ma per chi ha preso Principesse Badass potrebbe trovare carino, ecco.
A tal proposito: ci puoi parlare un po’ del tuo nuovo fumetto, Principesse Badass?
Principesse Badass è uscito in occasione della recentissima Lucca C&G. È l’ultimo graphic
novel della serie regolare di Felinia, anche se rispetto ai precedenti (Singol a caccia e Il
Demone dei 30 anni) ha una veste un po’ diversa e particolare. Si tratta di una serie di parodie
tratte dal mondo Disney e delle sue varie principesse che Felinia personaggio reinterpreta a
modo suo raccontando al suo nipotino le storie che tutti conosciamo e amiamo. Le principesse
non sono più le sprovvedute ragazzine in cerca del principe azzurro e del suo provvidenziale
intervento per tirarle fuori dai guai, bensì ogni principessa ha a suo modo un carattere che
amiamo definire badass per affrontare le stesse situazioni ma con esiti completamente
differenti. Per questo motivo prima ti dicevo che chi ha già il volume facilmente apprezzerà il
capitoletto aggiuntivo, non tanto per i miei disegni o battute, quanto per l’amore che ci lega ai
personaggi originali.

badass
Molte volte ironizzi sul fatto che i tuoi genitori erano perplessi sulla tua carriera come fumettista, ma nella vita reale è stato difficile per loro da accettare o sono stati contenti?
Guarda, io ironizzo su tante cose “sfruttando” i miei genitori anche a livello fumettistico ma
proprio per il motivo opposto, ovvero perché nella realtà loro son sempre stati (e a ogni fumetto
che esce lo son sempre di più) favorevoli ad aiutarmi a perseguire il mio sogno e ad aiutarmi a
loro modo. Probabilmente all’inizio di questo percorso non immaginavano nemmeno cosa o
dove potessero portarmi le mie scelte artistiche, ma che cacchio, non ne avevo la minima idea neppure io, ma oggi ogni volta che ci vediamo parliamo dei progetti, mio padre prova a
suggerirmi idee (pessime, per lo più) sui nuovi fumetti, mia madre mi aiuta a confezionare
vestiti di scena per i video in cui mi sputtano (come sopra). Insomma, per quanto possa
sembrare smielato, posso affermare di avere due veri genitori badass!
Facendo un salto indietro qual è stato il tuo primo lavoro?
Alor, quando ero giovane, tipo l’anno scorso, ed era il 2011, fondai insieme a quel Ribosiello
(Andrea Ribaudo, che se non lo cito poi piange), la pagina facebook di Sketch & Breakfast,
dove i nostri primi lavori riguardavano vignette umoristiche della vita di coppia. Per riuscire a
mantenere una certa costanza nella pubblicazione di vignette e sketch, ben presto mi ritrovai a
scrivere e disegnare gag sul mondo femminile, poiché quel Ribosio era sempre più latitante e a
me venivano più facilmente idee che riguardassero appunto il mio mondo. Felinia nascerà poi
dall’esigenza di trovare un capro espiatorio a cui affidare tutte le responsabilità delle gag che
pubblicavo, poiché un sacco di ragazze (fighette, soprattutto :P) mi accusavano di parlare a
sproposito a nome del mondo femminile, mentre io esprimevo solo il mio punto di vista. Così
smisi di usare “protagoniste” casuali in cui tutte si potevano rivedere, e decisi di usare Felinia,
in cui solo chi è arguta e ficona ci si rivede (faccia da furbetta che non so mai come si fa con gli
smile).
Cosa suggerisci a chi vorrebbe intraprendere la tua stessa carriera?
Bisogna precisare una cosa fondamentale che spesso la gente dà per scontato in modo
sbagliato, sia dal punto di vista di lettore che di disegnatore: io (così come quel Ribosio) ho
frequentato una costosissima (lasciamelo dire) scuola del fumetto per poter diventare
fumettista, che era e ed è il sogno della vita, e continuo a seguire professionisti, manuali e
tutorial per cercare di imparare e migliorare. La “carriera di webcomic” è un po’ esule da questo
percorso, come molti artisti attuali di grande successo dimostrano. Pertanto, se un ragazzo o
una ragazza vuole imparare a fare i fumetti (quelli veri, e scusa se sembro pretenziosa) deve
studiare! Non per forza in una scuola, ma preferibilmente, poiché comunque le situazioni in cui
si cresce più consapevoli e si trovano più ispirazioni e più motivazioni sono gli ambiti in cui ci si
confronta con altri studenti o colleghi che affrontano il nostro stesso percorso. Ci sono tanti
manuali di scrittura, sceneggiatura, disegno realistico, umoristico, tutorial di colorazione
digitale, manuale eccetera eccetera, ma niente vale quanto il confronto sul campo. Se invece
quello che interessa è solo diventare “famosi” sul web, il discorso è diverso e non so se sono in
grado di dare consigli in tale senso, perché quando ho cominciato io a pubblicare su facebook
(prima come tantissimi altri avevo provato a pubblicare su blogspot, ma chi ti si inculava?) le
regole del gioco erano diverse, gli algoritmi del social non erano così asfissianti e Mark
Zuckerberg ci aveva fatto credere di non fregarsene dei nostri soldi… mentiroso!
Però a prescindere dalla carriera che si vuole intraprendere i consigli base sono questi:
impegnarsi sempre, non solo con la tecnica pratica ma anche e soprattutto con la volontà;
cercare di essere sempre se stessi, fare quello che ci rappresenta, perché se cerchi “fama”
sfruttando le onde emotive del momento o copiando gli autori e i lavori che vanno al momento,
alla lunga diventa dannoso e impersonale; mai nascondere le proprie opere, anzi, cercare di
farle arrivare a più gente possibile anche per attingere dalle loro reazioni (positive o negative
purché sensate, in entrambi i sensi); in definitiva di provarci, riprovarci e continuare a provarci.
Nessuno dice che è facile e se lo dicono mentono, ma se la passione prevale in qualche modo
si riesce sempre a trovare la via (figa, come mi sento saggia!)
Depilazione, sesso e sessualità sono dei temi fondamentali nelle tue opere e sono le
cose che rendono Sketch&Breakfast così unico e divertente, come mai hai deciso di affrontaretematiche così delicate?
Direi semplice esigenza di sdoganare dei tabù così obsoleti che mi sembra quasi dire delle
banalità a volte, ma che purtroppo mi rendo conto ancora oggi di toccare nervi scoperti di una
società con una mentalità ancora così poco elastica… parlo di depilazione, sesso e sessualità
perché sono cose che ci toccano, tutti i giorni (a parte la depilazione, quella al massimo un
giorno al mese), così come il ciclo mestruale, il contatto con la gente, il problema della
stitichezza (l’ho scritto apposta in quest’ordine), insomma, tutte cose che riguardano tutte noi (e non solo le ragazze, diciamocelo, perché se è vero che gli uomini non hanno il ciclo comunque
è una realtà che per altri motivi non possono ignorare). E raccontare in modo ironico delle cose
brutte che appartengono alla realtà di tutti aiuta in primo luogo me, come persona, ad affrontarli
in modo più sereno, e ho scoperto negli anni che ha aiutato anche tante altre persone, e
questo per me vale anche più di vendere milioni fumetti (anche se non è che mi farebbe schifo,
eh… anzi, dai, comprate milioni dei miei fumetti… daiiii!)
Personalmente amo le scenette incentrate sugli organi del nostro corpo che vengono resi più “umani” tanto da parlare e muoversi con tanto di gambe e braccia. Ormai fai tantissime vignette sui generis, ma quello che ci chiediamo tutti è: come hai fatto a pensare a qualcosa di così spassoso partendo da parti del corpo?
L’idea di rendere protagonisti gli organi del corpo è nata dopo uno sketch in “Singol a caccia” in
cui appunto si vedeva come reagivano i diversi organi (i principali della serie, Cervello, Cuore,
Stomaco e Vagina) alla scarsa attinenza sessuale che la protagonista stava vivendo in quel
frangente storico… Non vi è nulla di geniale né di altamente originale in questa cosa, bisogna
dirlo, ma secondo me il fatto che gli organi di Anatomia Cinica piacciano è per la
caratterizzazione che siamo riusciti a dar loro, seguendo ovviamente lo schema
comportamente della persona che li “ospita”, Felinia appunto. Quando ci venne l’idea di
renderli protagonisti di storie proprie eravamo molto entusiast* , ma temevamo anche che
potesse trattarsi di un umorismo troppo personale, avendo da sempre abituato i nostri lettori a
storie in cui potersi effettivamente immedesimare nel protagonista. Invece la risposta è stata
eccezionale (non voglio tirarmela eh, ma entrambi i volumi all’attivo sono andati esauriti la
mattina del terzo giorno di Lucca… taaac) e quindi noi carichi del nostro entusiasmo e di quello
dei lettori vogliamo portare questi personaggi cinici a livelli ancora più alti: vorremmo farne il
gioco in scatola!
*poi prima di consegnare le risposte controllo il plurale di entusiasta

organi
L’arte del fumetto comico è molto ardua, vengono trattati elementi delicati, come quelli della domanda precedente, e diventano spunti per risate e divertimento. Cosa ne pensi a riguardo?
Penso che hai ragione nel definirla molto ardua. La comicità spesso e volentieri viene
associata a leggerezza, superficialità, anche banalità. Invece il più delle volte tratta temi
potenti, o parte da problematiche interessanti. Per come sono fatta io ho imparato a usare
l’ironia e la comicità nella mia vita prima di tutto come arma di difesa, poi approdando al
mestiere di fumettista come mezzo di comunicazione. Come dicevo prima, parlare di situazioni
sgradevoli riuscendo a trarne una risata o anche solo un sorriso a volte può veramente aiutare
a superare impicci e problemi. La gente pensa che se non parli apertamente di tragedie o di
riflessioni profonde e filosofiche allora non hai nulla di interessante da dire, ma io (e qui parlo
da lettrice) ho trovato molto più spesso dei punti di riflessione leggendo autori umoristici.

cancer
Ora vorrei la tua opinione sulla depilazione e la ceretta: strumenti del diavolo o cose
assolutamente meravigliose e necessarie? Insomma… pro o contro?
Questa è proprio per quei lettori che non hanno idea di chi sia, vero? (Esatto!) Sono contro l’idea che la donna debba per forza essere depilata per piacere agli altri… ma sono per la più totale libertà di scelta! Non giudico chi sceglie di depilarsi e vorrei che non si giudicasse chi sceglie di non depilarsi.

 

Grazie ancora a Simona per l’intervista e… voi cosa aspettate a leggere i suoi fumetti? Eh su dai!

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Vittoria Borghese

Laureata in Architettura e appassionata di fumetti.