È la rabbia a dare a Cesare la forza di resistere ai colpi, alla morte del padre, a una vita dura e faticosa. È la rabbia che gli permetterà di resistere tra le strade di Quindici, dove i colpi di proiettile suonano come le campane della Chiesa. È la rabbia a portarlo sul ring, a fargli indossare i guantoni, ad annebbiargli la vista quando dovrebbe ascoltare Teodoro, l’allenatore che lo ha tolto dalla strada. Così Cesare raccoglie tutta la rabbia degli anni passati, tutti i pugni presi, tutte le sconfitte e decide, per una volta, di vincere.
E’ una storia dai temi forti e tremendamente “nostri”, viene messa in mostra la realtà tipica del sud Italia dove la malavita spesso fa da padrone nelle città e nei piccoli comuni. In queste realtà la malavita influenza la propria vita portandoti a compiere scelte quasi obbligate. E’ una storia molto toccante che racconta le vicende di un ragazzo stanco di subire violenze e soprusi da parte di alcuni giovani teppisti e vede nella boxe l’unica via di uscita. Il suo passato, le violenze subite, la morte del padre sono la causa della sua rabbia che lo porterà ad allontanarsi dalla vera boxe per avvicinarsi a quella clandestina gestita dalla camorra.
E’ una storia davvero interessante che ha secondo me una piccola pecca nella caratterizzazione dei personaggi e la gestione della trama, avrei utilizzato qualche pagina in più per analizzare a fondo la vita di Cesare, la sua amicizia con Fabrizio e il rapporto con il camorrista On Tore. Tutti personaggi che influenzeranno in un modo o nell’altro le sue scelte, la sua vita e il suo futuro.
A primo impatto ho pensato che la storia disegnata in bianco e nero perdesse molto ma tavola dopo tavola mi sono accorto di come l’assenza del colore sia la scelta perfetta. Il gioco di chine, le sfumature di bianco e nero e le ombreggiature danno una profondità maggiore alla storia rendendola ancora più matura e “pesante”.
Con alcuni piccoli accorgimenti sulla sceneggiatura poteva essere assolutamente una piccola perla ma resta comunque una storia molto bella che vale assolutamente la pena di essere letta. Vi consiglio di non saltare l’introduzione di Salvatore Vivenzio perchè vi permetterà di capire la genesi della storia e farvi capire le forti motivazioni che ci sono alle spalle.
Salvatore Vivenzio è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista nato a Roma nel 1997. Tra le sue pubblicazioni : i romanzi brevi “Radioactive” e “Awake” e i fumetti “Kristen” e “Gamble” per ALT!È il fondatore e coordinatore del collettivo “La Stanza” e cura il blog “Dead Man Walking” su “Lo Spazio Bianco”.
Gabriele Falzone è un disegnatore nato a Siracusa nel 1996. Dopo essersi spostato in Lombardia ed aver conseguito il diploma al liceo artistico, frequenta per due anni la Scuola del Fumetto a Milano. Nel 2017 esordisce con Gamble, edito da ALT! Associazione Lettori Torresi, prima pubblicazione a fumetti dell’autore.