Civil War II: un sequel fallito

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Civil War II si è appena concluso negli Stati Uniti, ma le grandi premesse di questo sequel sono state rovinate da una trama a singhiozzo e da un finale che non è degno del lavoro della Marvel.

ATTENZIONE: Questo articolo contine SPOILER completi per l’intera saga di Civil War II

Civil War II doveva essere un grande evento per Marvel, un degno sequel dell’originale Civil War e un punto di svolta per tutto l’universo Marvel Comics, ma così non è stato. L’originale Civil War è stato uno dei grandi eventi della Marvel capace di creare un crossover convincetene e in grado di riformare l’universo Marvel. Un successo che ha permesso anche di arrivare nel Marvel Cinematic Universe, con il recente film Capitan America: Civil War che riprende appunto la guerra civile iniziata con la saga del 2006. A dieci anni di distanza, sia per cavalcare l’onda del successo del film, che per commemorare l’anniversario, Marvel sceglie di creare un sequel e lancia Civil War II. La storia cambia, ma il filo conduttore rimane uguale, l’universo Marvel diviso in due con altrettanti team pronti a combattere tra loro. Se Iron Man rimane il leader di una fazione, come nell’originale, dall’altra parte Captain America viene sostituto con Captain Marvel. Uno dei personaggi centrali della storia è l’inumano Ulysses.

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Qui troviamo già la prima criticità, Ulysses pur essendo al centro della trama non è caratterizzato nel modo che ci sarebbe aspettati. Nonostante i 9 numeri (considerando anche lo #0) il personaggio rimane piatto, non si riesce a comprendere la vera natura dei suoi poteri e la storia che lo lega con l’evento. Ciò che gli accade nel numero finale è ancora peggio, Ulysses diventa infatti parte del “Universal Order” e di fatto non abbiamo idea se resterà o meno parte dell’universo Marvel. Oltre a ciò la sua visione finale anticipa Monsters Unleashed, il prossimo evento crossover Marvel. Si tratta quindi di un evento che finisce con l’introduzione di un altro evento. Già detta così si capisce come sia davvero poco sensato tutto ciò.

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Veniamo ora alle morti avvenuti in questa serie e anche qui si possono fare diverse critiche. Partiamo dal numero #0, con la morte di War Machine, a mio parare troppo frettolosa e poco epica. Un modo per attrare i lettori a continuare a leggere la saga, ma che di fatto diventa un pretesto per la guerra più che un evento memorabile da dove partire. Proseguiamo poi con la morte di Hulk, dove Marvel avrebbe potuto dare una fine più degna ad un eroe di questo calibro. Anche qui manca quella epicità che ci si dovrebbe aspettare e inoltre le conseguenze di questa morte non sono esaminate in modo accurato e pieno.

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Tutto ciò si può ritrovare nel numero finale, che ha ottenuto pessime recensioni dai colleghi americani. Si tratta di un numero vuoto, che sembra essere stato aggiunto senza un senso logico, buttato lì così tanto per fare numero. La battaglia finale tra Carol e Tony non ha nessun momento epico e quando terminiamo il fumetto non ci rimane nessuna immagine impressa nella mente. Iron Man non è morto, ma da tempo stava facendo degli esperimenti su di sé per scampare alla morte. Di fatto, come già sapevamo avendo letto Invincible Iron Man #1, Tony ha trasferito la sua coscienza in un’intelligenza artificiale e al momento sta aiutando Riri Williams a sostituirlo.

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Questo ci porta all’ultima considerazione, la scelta di Marvel di iniziare a rilasciare le nuove testare prima di dell’ultimo numero di Civil War II mi è di difficile comprensione. Di fatto ci troviamo di fronte all’ennesimo rilancio, fatto per attirare nuovi lettori e per invogliare quelli abituali a leggere più testate. Ma in tutto questo il lettore viene sfruttato come un mero consumatore, senza dare risalto alla qualità del lavoro degli autori e dell’arte del fumetto. Marvel sta cercando di incassare sempre di più e forse con questi eventi ci riuscirà anche, ma per i veri appassionati quello che conta è la qualità e con quella si vince sempre e comunque.