Il mercato italiano non è mai stato quello più conveniente dal punto di vista dei consumatori di videogiochi. Il paese italico è tradizionalmente il territorio in cui videogames e oggettistica elettronica costano sempre di più rispetto agli altri stati europei o ad altri mercati continentali, come quello americano. E se l‘iphone 7 negli Stati Uniti costa in media 150 dollari in meno rispetto alla versione italiana, non è raro trovare prezzi altissimi nei confronti di videogiochi usciti anche da anni.
Tra un 69,90 euro da una parte e addirittura un 71,24 in qualche negozio di una nota catena che a breve citerò, in Italia abbiamo sempre avuto la “fortuna” di pagare un sacco di denaro quello che in altri stati costa in media di meno. In alcuni casi anche molto di meno. E’ anche vero che grazie all’e-commerce i prezzi di vendita si sono allineati all’incirca a quelli di altri paesi europei e talvolta a quello statunitense (mercato profondamente diverso da quello europeo e italiano), e non è un caso che nell’80% dei casi l’italiano consumatore preferisca acquistare da un negozio online piuttosto che da un retailer privato o in franchising.
Secondo quanto si può già osservare nel sito internet di Gamestop Italia, Switch viene proposta al prezzo di 399,98 euro. Vi è però esplicato come il prezzo sia prettamente indicativo e in caso di un possibile abbassamento (probabilissimo) di prezzo, la somma dovuta verrà rimborsata. Infatti la somma indicata non è altro che un “Placeholder“, ovvero una cifra indicativa attua a iniziare il processo di prevendita e prenotazione in modo automatizzato per un servizio comodo e gradevole al consumatore. Inoltre, secondo alcuni lettori di Projectnerd.it, cercando di prenotare la console online è possibile soltanto versare una cifra forfettaria di circa cinquanta euro utile a bloccare l’ordine e non di più.
In ogni caso, sul sito internet della nota catena che è solita promuovere prezzi strambi non vi è al momento alcun titolo catalogato o preordinabile ed è assai probabile che tutte le informazioni del caso vengano poi inserite successivamente alla presentazione del 13 gennaio prossimo. Nintendo quel giorno fornirà tutte le informazioni del caso ed è lecito pensare che sin dal quel giorno si potranno già prenotare i primi titoli probabilmente rivelati in sede di conferenza.
Per quanto concerne il prezzo, è probabile che Gamestop si sia avvicinata al reale prezzo di vendita della nuova console. Secondo le ultime indiscrezioni, alcuni retailer britannici hanno esposto un prezzo pari a 299 Sterline per l’acquisto della console, le quali si tramuterebbero in una somma sicuramente superiore alla soglia psicologica dei trecento euro.
Sta di fatto che nel territorio italiano bisogna fare i conti con una tassazione molto diversa dai mercati anglofoni, e tra tasse sull’elettronica e tasse di vendita generali è probabile che il prezzo lievitato non sia dovuto a un puro scambio di valuta monetaria, bensì proprio agli alti costi di distribuzione nel Bel Paese. Tuttavia, seppur scomodo da affermare, una multinazionale come Nintendo saprà di certo come abbattere i costi fiscali italiani (purtroppo di espedienti sembrano essercene molti), quindi tendo a escludere la strada della tassazione.
Le ipotesi di Projectnerd.it per cui il prezzo di vendita si aggirerebbe sui 250/299 euro potrebbero quindi esser scardinate da una realtà ben diversa, ma che potrebbe intendere una console molto più potente di quanto si possa intuire, in linea coi prezzi del mercato mobile. E’ molto probabile che Nintendo spinga Switch come alternativa ai tablet presenti sul mercato piuttosto che alle console tradizionali, pertanto un prezzo indicativo di 400 euro potrebbe far gola a chi è abituato a sborsarne oltre 800 per l’acquisto di un nuovo smartphone.
Ma perché continuo a proporvi informazioni sul prezzo di Switch? Innanzitutto sono nella posizione di affermare di esser nella speranza di un ipotetico successo della console. Con oltre sessanta milioni di 3DS venduti non ha senso affermare che Nintendo sia in recessione, ma è innegabile il flop di vendite di Wii U, la quale è riuscita a superare in circa 4 anni di vita le vendite di SEGA Dreamcast e credo sappiamo tutti a cosa è andata incontro SEGA successivamente alle carenti vendite della sua ultima console.
L’esperienza ultracentenaria dell’azienda di Kyoto difficilmente permetterà un nuovo “flop” commerciale con i nuovi prodotti, pertanto penso che nel caso Switch non ottenga i risultati sperati, Nintendo possa definitivamente uscire dal mercato videoludico. Certo è difficile: gli accordi presi con DeNa (enorme azienda operante nei videogiochi mobile), i 50 milioni di download in poche ore di Super Mario Run e la grande diffusione del trailer di Switch fanno ben sperare, ma tra il dire e il fare..c’è di mezzo il mare.
E ho fatto pure rima.