Solo. A Star Wars Story- Ron Howard

Solo: A Star Wars Story: le prime reazioni al film Il regista Ron Howard commenta su Twitter quale sono stati i feedback di chi ha già visto lo spin-off

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Cresce l’attesa nei confronti di Solo: A Star Wars Story, il secondo spin-off (dopo Rogue One) dell’ormai leggendaria saga, che sarà presentato in anteprima il 15 maggio durante il Festival di Cannes e poi nelle sale (italiane) dal 23 maggio.

Il film, ormai è risaputo, ha avuto una gestazione piuttosto problematica: cambio di regia in corsa, con licenziamento del precedente duo di registi, Phil Lord e Chris Miller ed assunzione dell’attuale; reclutamento in extremis di un acting-coach per l’attore principale, Alden Ehrenreich, che riusciva a stento a sembrare un convincente Harrison Ford/Han Solo giovane; la maggior parte delle scene già girate ri-girate da Howard, pur senza cambiare il copione originale (come invece era successo per il re-shooting di Rogue One, “buona la seconda” deve essere il motto degli spin-off di Star Wars, evidentemente).

Molti fan, inoltre, sono piuttosto scettici sulle possibilità di Ehrenreich di essere credibile nel personaggio, poiché, a differenza di altri pre-quel, in cui non si è visto l’attore originale giovane, in questo caso ben pochi non hanno presente il viso di Harrison Ford, e il suo caratteristico modo di sogghignare, in Star Wars: Episodio IV (che dovrebbe essere ambientato solo 7 anni dopo i fatti di Solo: A Star Wars Story).

Solo: A Star Wars Story - Harrison Ford
Han Solo versione Harrison Ford, e il suo famoso sorriso a mezz’asta

Forse anche per calmare gli animi e rassicurare il pubblico in ansia, Ron Howard ha risposto con un Tweet ad un commento di tal @QuigonDave, che gli chiedeva di dire a sua moglie (!) perché avrebbe dovuto ASSOLUTAMENTE vedere lo spin-off di Star Wars su Han Solo:

“Beh… basando[mi] sui feedback che sto avendo da alcune piccole proiezioni [del film] penso che è molto probabile che le piacerebbe. L’azione è forte e i rapporti di Han con questi personaggi fanno avere alla storia un lato divertente ed pieno di emozioni”

Certo, diciamo che Ron Howard si mantiene su toni non proprio entusiastici (d’altronde, forse sarebbe parso immodesto) e anche che, detto da lui che ne è il regista, non sorprende particolarmente che il giudizio sia positivo. Nel frattempo, continua a tenere alte le aspettative postando foto di suo fratello, Clint Howard, sempre nei suoi film come “cameo”-portafortuna, e presente anche in Solo: A Star Wars Story (che di fortuna pare aver bisogno).

Sol: A Star Wars Story - Clint Howard
Clint Howard, fratello di Ron, in Solo: A Star Wars Story

Forse non basterà a fugare i dubbi, espressi da più parti, sulla necessità di questo – ulteriore – salto nel tempo dell’universo Star Wars: se @QuigonDave deve rivolgersi al regista stesso del film per convincere sua moglie ad andarlo a guardare, è probabile sia perché la moglie – come molti – è giunta al “troppo pieno” e si sta domandando se quest’eccesso di storie parallele non sia esagerato (un po’ come le partite ogni giorno della settimana).

Altri (come i presentatori di ET Canada Live, Roz Weston, in particolare, e Graeme O’Neil) si chiedono se parte del fascino di Han Solo non fosse proprio il suo misterioso passato, il suo essere in qualche modo staccato da tutto e da tutti, outsider completo, e dargliene uno troppo preciso gli faccia perdere di attrattiva (e piangono alla vista di un Millennium Falcon ancora intatto e – quasi – pulito&in ordine).

Non resta che aspettare di vedere se le reazioni del 15 maggio a Cannes saranno confermate, e effettivamente Solo: A Star Wars Story val la pena, come afferma Ron Howard su Twitter, o se dovremo unirci alla moglie di @QuigonDave e fare rimostranze a chi di dovere.

Voi che ne dite?

Ginevra Van DeFlor

Autrice di “BACK TO SCHOOL L’insostenibile pesantezza dell’essere Genitori-di-Allievi”, libro umoristico sulle disavventure quotidiane che tormentano papà e mamme di bambini in età scolare, vive attualmente a Parigi con la sua famiglia. Amante del cinema, frequenta regolarmente le sale sia con i figli sia con le amiche, il compagno o da sola, e collabora con diversi siti scrivendo, tra le altre cose, recensioni dei film visti, spesso in anticipo rispetto alle uscite in Italia. Soffre di un'acuta forma di binge-watching di serie tv, in particolare genere sci-fi, sovrannaturale, ma anche period dramas, qualche chick-flick tv shows, crime shows, insomma, chi più ne ha più ne metta. Divoratrice di libri (ultimamente anche molti per l'infanzia, per ovvie ragioni), appassionata di arte, teatro e viaggi, vive in perenne lotta contro il tempo. E di solito vince il tempo.