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La Compagnia dell’Anello: le differenze tra il romanzo e il film di Peter Jackson Il primo capitolo della trilogia più amata della letteratura compie sessantaquattro anni. Le differenze col film sono evidenti, ma non così eclatanti se viste da un punto di vista cinematografico.

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L’opera di J.R.R. Tolkien, intesa come serie di pubblicazioni e non riferendoci esclusivamente a Il Signore degli Anelli, è stata la più acclamata raccolta di opere che hanno dato un punto di svolta e un significato diverso alla sociologia della sua epoca. La trilogia è stata acclamata e nominata l’opera letteraria del secolo, per il suo valore di sunto e innovazione di un genere che con Tolkien ha trovato un riscontro storico di tipo antropologico. Non sono segrete le fonti iconografiche a cui l’autore de La Compagnia dell’Anello si è rifatto per la costruzione dei personaggi – come nel caso di Rasputin per Grima Vermilinguo – e le metafore politiche sono sottintese e mai allusive. L’opera, del resto è rimasta nell’immaginario collettivo anche come un manifesto anti bolscevico, tra le altre cose, nonostante rappresenti un’esclusiva vittoria sul male assoluto, piuttosto che sul male ideologico.

La Compagnia dell’Anello

è stata oggetto di molteplici adattamenti nel corso degli anni, a partire dalla versione animata – summa narrativa di più eventi che sconfinano fino a metà de Le Due Torri, a causa della natura originale del cartone che voleva una seconda parte poi mai realizzata – e perfino i Beatles supposero una loro versione cinematografica, sotto la regia di niente di meno che Stanley Kubrick. Il destino volle poi, per fortuna o per sfortuna, che il progetto venne accantonato, fino alla realizzazione del primo capitolo della trilogia di Peter Jackson, uscito nel 2001.

Questa versione ha conservato l’anima visionaria e profondamente ideologica dell’opera letteraria, ma ha dovuto fare i conti col linguaggio cinematografico, limando alcuni passaggi, omettendone totalmente alcuni fino a doverne modificare delle parti, per rendere La Compagnia dell’Anello qualcosa di fruibile ma pur sempre tolkieniano. La famiglia Tolkien non si è mai espressa troppo a favore di questa manovra, ma nel complesso – e considerando la fanbase che la saga ha creato fino a The HobbitPeter Jackson ha reso onore sia all’autore che al cinema sperimentale. Di seguito analizzeremo alcune delle differenze principali tra il libro e il film, sia per far chiarezza, sia per fare un paragone oggettivo di due prodotti che hanno sì la stessa anima ma esigenze di linguaggio totalmente differenti.

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Francesco Paolo Lepore

Redattore presso PJN e CinemaTown, laureato in Nuove Tecnologie dell'Arte, studente di Social Media Marketing. Il cinema è una costante della sua vita. Ha scritto e diretto diversi progetti per le università e il territorio. Amante dei mass media, ne studia minuziosamente i meccanismi utili alla comunicazione emozionale. Scrive da sempre, osserva da sempre, ricorda tutto da sempre.