Lupin: La recensione della prima parte della serie Netflix

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Accompagnato da qualche polemica di troppo è arrivata su Netflix la prima parte di Lupin, la serie con Omar Sy che richiama alla mente il personaggio letterario creato da Maurice Leblanc.

Richiama alla mente, non traspone o riscrive, perchè come ci teniamo a sottolineare fin da subito quello che vedremo sullo schermo non è Lupin. Il protagonista di questo show infatti è Assane Diop, la sua vita è stata segnata a 14 anni, quando suo padre viene accusato di un furto e arrestato, finendo per suicidarsi in carcere. Assane deciderà 25 anni dopo di fare chiarezza sull’accaduto ispirandosi alle storie di Arsène Lupin, personaggio che ha imparato a conoscere ed amare proprio grazie all’ultimo regalo di suo padre.

Pur non essendo il Lupin “Vero” quello di Netflix è un personaggio che ne riprende i tratti più famosi, un trasformista, un ladro dalla mano rapida e capace di improvvisare con l’ingegno e la creatività se necessario. Omar Sy si è rivelata la scelta vincente per il ruolo, l’attore è stato in grado in questi primi 5 episodi di costruire un Lupin con il giusto piglio, pieno di carisma e convincente in tutte le sfaccettature e trasformazioni in cui lo vediamo coinvolto, ma anche nel suo lato più privato ed emotivo.

Per ora si tratta di un vero e proprio Omar Sy show, la serie in questa prima parte non ha costruito nessun’altro personaggio in grado di dividere il palcoscenico con lui. I comprimari rimangono sullo sfondo, privi di spazio in cui muoversi e crescere, una scelta che potrebbe però essere dettata da una prima fase composta da pochi episodi. Dando più spazio al resto dei personaggi infatti, la serie non avrebbe potuto lavorare così bene sul suo protagonista, che invece in questo modo ha preso spessore e forza per poter bucare lo schermo e appassionare gli spettatori.

Per apprezzare al meglio questo show non serve essere fan del mondo letterario di Leblanc, ma è quasi fondamentale che sappiate che si tratta di uno show votato all’intrattenimento più puro. Non aspettatevi quindi eccessi di realismo o di profondità, qualche volta Lupin pesca nell’inverosimile e nelle soluzioni più basic la sua strada, ma anche per questo si tratta di un prodotto che ci ha convinto.

Ora però non vediamo l’ora di vedere gli altri episodi

 

Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD