Significato di “My Way” di Frank Sinatra Per festeggiare l'anniversario della incisione della canzone di Frank Sinatra riscopriamo il suo significato

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My Way” è una canzone di Frank Sinatra e interpretata da lui stesso che ha vinto il disco d’oro in Italia ed è arrivata in quinta posizione nella UK Single ChartsPaul Anka scrisse il testo sulle note di Comme d’habitude di Claude François, che aveva a sua volta utilizzato un motivo composto da Jacques Revaux. Incisa da Sinatra nel dicembre del 1968, divenne presto una delle canzoni più rappresentative del suo repertorio. In seguito questa canzone è stata ripresa da vari cantanti tra cui Elvis PresleyMireille Mathieu, Sid Vicious, Nina Hages, Luciano Pavarotti e più recentemente Michael Bublè, consacrandosi col tempo fra le canzoni internazionali più conosciute e amate.

Ma prima un pò di storia delle origini

LA STORIA

Jacques Revaux, ex-cantante che qualche anno prima aveva abbandonato i microfoni per dedicarsi esclusivamente al mestiere di compositore, abbozza un motivo dandogli anche un testo in inglese maccheronico, e lo intitola For Me. Brano triste, melodia già sentita: fu il giudizio del produttore Gilbert Marouani al primo ascolto. Anche Hervè Vilard, al quale la canzone era destinata, espresse un parere identico, e la canzone tornò nel cassetto.

Nel 1967 Claude François (1939-1978), cantante nato in Egitto da padre francese e madre italiana, nella Hit Parade francese da alcuni anni, sentì la canzone e la trovò adatta per descrivere la sua vicenda biografica: era stato lasciato da France Gall, al termine di una relazione amorosa di tre anni. Lavorando con il paroliere Gilles Thubuat, scrisse un testo descrivendo l’interruzione di una relazione ormai divenuta solo routine, ma che avrebbe voluto che continuasse, e gli diede il titolo Comme d’habitude (Come al solito). Il pezzo così rielaborato a detta dello stesso François «fu un grido che usciva dal cuore perché ero veramente disperato». Caratteristica della composizione era la linea melodica del ritornello, che lo stesso François definì “refrain pont”, costituita da un crescendo fino alla frase clou del pezzo (Comme d’habitude che in inglese diventò I did it my way).

Nel novembre del 1967 Claude François la registrò, e il 45 giri entrò subito nella Hit Parade. François ne preparò anche una versione per il mercato italiano: i versi furono scritti da Andrea Lo Vecchio e il brano, Come sempre, uscì nella facciata B del 45 giri Se torni tu (dimenticatissimo). La canzone uscì in tedesco col titolo So leb dein Leben e riproposta da Michel Sardou in francese e in spagnolo col titolo A mi manera traduzione ricalcata sul testo inglese, riproposta poi negli anni novanta dai Gipsy Kings con lo stesso titolo ma col testo modificato.

 

IL TESTO E IL SUO SIGNIFICATO

 

And now, the end is near;
And so I face the final curtain.
My friend, I’ll say it clear,
I’ll state my case, of which I’m certain.
I’ve lived a life that’s full.
I’ve traveled each and ev’ry highway;
But more, much more than this,
I did it my way.

Che tradotto letteralmente sarebbe:

E ora la fine è vicina
E quindi affronto l’ultimo sipario
Amico mio, lo dirò chiaramente
Ti dico qual è la mia situazione, rispetto alla quale non ho dubbi

Ho vissuto una vita piena
Ho viaggiato su tutte le strade
Ma più. Molto più di questo
L’ho fatto alla mia maniera (o a modo mio)

Semplice dedurre che si tratta di un’anziano che si trova ad affrontare la morte. Ad una persona di fronte ad una delusione e vive la solita routine. Una persona che ha avuto una vita travagliata e spesso incompresa, con un ricco bagaglio di esperienze e che chiede la comprensione di chi lo ascolta. Una vita estrema forse, ma una vita nella quale tutte le decisioni sono state prese in modo consapevole.
Regrets, I’ve had a few;
But then again, too few to mention.
I did what I had to do
And saw it through without exemption.
I planned each charted course;
Each careful step along the byway,
But more, much more than this,
I did it my way.

Che sta per:

Rimpianti, ne ho avuti qualcuno
Ma troppo pochi per citarli
Ho fatto quello che dovevo fare
Ho visto tutto senza risparmiarmi nulla

Ho programmato ogni percorso
Ogni passo attento lungo la strada
Ma più, molto più di questo
L’ho fatto alla mia maniera

Forse banale nel 2017, ma originale in quegli anni. Un quasi Superman, che ha vissuto la vita al massimo, che ha fatto tutte le scelte con decisione, che ha succhiato il midollo della vita, ammette di avere fatto degli errori e di avere dei rimpianti. Come dire: se sbagli è normale, sbaglio pure io, ma alla fine i successi hanno ricompensato ampiamente le delusioni. Molto raffinato quando dice: “ho fatto quello che dovevo”. Molte scelte non vengono condivise, altre addirittura possono fare del male alle persone che ci sono vicine. Ecco, anche questo significa essere uomo: saper prendere anche le decisioni difficili.
Yes, there were times, I’m sure you knew
When I bit off more than I could chew.
But through it all, when there was doubt,
I ate it up and spat it out.
I faced it all and I stood tall;
And did it my way.
I’ve loved, I’ve laughed and cried.
I’ve had my fill my share of losing.
And now, as tears subside,
I find it all so amusing.
To think I did all that;
And may I say not in a shy way,
“No, oh no not me,
I did it my way”.

Ovvero:

Sì, ci sono state volte, sono sicuro lo hai saputo
Ho fatto il passo più lungo della gamba (Ho preso un morso troppo grosso)
Ma attraverso tutto questo, quando c’era un dubbio
Ho mangiato e poi sputato
Ho affrontato tutto e sono rimasto in piedi
L’ho fatto alla mia maniera

Ho amato, ho riso e pianto
Ho avuto le mie soddisfazioni, la mia dose di sconfitte
E allora, mentre le lacrime si fermano,
Trovo tutto molto divertente

A pensare che ho fatto tutto questo;
E se posso dirlo – non sotto tono
“No, oh non io
L’ho fatto alla mia maniera”

Innanzitutto attenti che “ho ingoiato più di quello che potessi masticare” non significa, come sembrerebbe, “ho dovuto sopportare più di quanto fossi capace”, ma “ho fatto il passo più lungo della gamba”. Sarebbe più corretto dire: “ho preso un morso troppo grosso”. “Ma sono rimasto in piedi e ho continuato a seguire il mio cammino. Tutto quello che mi è arrivato, riso, pianto amore, vittorie e sconfitte le ho accolte con piacere, perché fanno parte del cammino della vita. E sono orgoglioso di poter dire ad alta voce che tutto questo lo ho scelto io.” Indipendentemente dai nostri modelli e dalle nostre scelte, per tutti arriva il giorno in cui si soffre e il giorno in cui si è felici. Questo è normale e questo è un destino dal quale non possiamo scappare. L’importante è che tutto questo sia frutto delle nostre scelte, del nostro cammino, e non del nostro essere trasportati dalla corrente.

For what is a man, what has he got?
If not himself, then he has naught.
To say the things he truly feels;
And not the words of one who kneels.
The record shows I took the blows
And did it my way!

Che tradotto:

Cos’è un uomo, che cos’ha?
Se non se stesso , allora non ha niente
Per dire le cose che davvero sente
E non le parole di uno che si inginocchia
La storia mostra che le ho prese
E l’ho fatto alla mia maniera

In fondo un uomo cos’è? Solo se stesso e nulla più. Ecco allora che conta di più poter vivere la propria vita coraggiosamente, fare delle scelte e portarle fino in fondo, piuttosto che essere accomodanti con la società e accontentarsi di quello che ci offre, che alla fine è niente lo stesso.
Qui riporto la versione di Frank Sinatra con testo:

E qui riporto l’ultima versione Cinematografica cantata da Seth MacFarlane nel film “Sing” (ci potrebbero essere Spoiler):
Cosa ne pensate? Apprezzate la mia analisi? Avete qualcosa da ridire? Intanto vi invito a scoprire e riscoprire questa meravigliosa canzone che non invecchia mai.

Marco Natale

Amante di Cinema e tutto ciò che riguarda l'arte