Infinity Wars Avengers

Un’altra morte illustre in Infinity Wars. Ma è davvero così? Nel secondo numero della serie Marvel uno dei personaggi principali viene ucciso. Ma neanche l’assassino crede alla sua morte

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Altra morte illustre in Infinity Wars. Nel secondo numero della serie Marvel Comics uno dei personaggi principali viene ucciso da Gamora. Si tratta di Adam Warlock, ma nemmeno la sua assassina sembra credere alla morte dell’eroe cosmico.

Nelle pagine dell’albo vediamo la figlia di Thanos decapitare Adam Warlock, ma il momento manca di quel pathos di cui dovrebbe essere carico. La causa risiede nella lunga storia dell’eroe e rimarca come, anche in questo caso, la morte in Infinity Wars non sia assolutamente uno stato perenne.

La trama della serie vede Gamora, nei panni della nuova villain Requiem, a caccia delle Pietre dell’Infinito. Infinity Wars #2 riprende da dove era terminato il primo numero, in cui abbiamo assistito alla morte di Star-Lord. Proprio quando sembra che Capitan Marvel abbia sottomesso Gamora, scopriamo che in realtà la figlia di Thanos ha ottenuto la Pietra della Realtà e si è travestita da Capitan Marvel. 

Nello scontro che ne segue Gamora decapita Adam Warlock con la propria spada, ma quando la testa dell’eroe si stacca dal corpo, si disintegra e al suo posto appare un gigantesco bozzolo. Si tratta di un elemento presente nella storia del personaggio sin dalle origini, quando Adam Warlock venne creato da un gruppo di ricercatori che cercavano di realizzare l’essere umano perfetto.

Il bozzolo ha incredibili proprietà rigenerative e può persino riportare in vita l’eroe. Uno dei primi esempi di questa abilità può essere trovato in Thor # 166, in cui il Dio del Tuono si scontra con lui. Appena nato e profondamente ingenuo, Warlock decide infatti di rapire Sif. Prima che Thor possa fare troppi danni, Warlock viene rapidamente incassato in un enorme bozzolo e fugge nello spazio. 

Adam sarebbe poi rinato in Marvel Premiere #1 grazie all’Alto Evoluzionario. L’intera saga del personaggio stabilisce dunque che la morte per Warlock è semplicemente un altro stato di essere, e che può ritornare in vita quasi sempre. È una situazione spesso ripetuta nelle storie che lo vedono coinvolto e i lettori sanno che la sua morte non significa mai la fine del personaggio.

Infinity Wars morte Warlock

Ne è consapevole la stessa Gamora, che rivolge all’eroe queste parole prima di sferrare il suo colpo mortale.

Warlock, vorrei parlare con te, ma so che morirai prima di cedere. Quindi, andiamo avanti. Tornerai comunque. Lo fai sempre.

C’è dunque una buona dose di verità in questa affermazione, ma non è l’unico elemento che fa pensare a un probabile ritorno di Warlock nella trama della serie. Infinity Wars, infatti, sembra avere un problema con la morte dei personaggi, mai del tutto definitiva (come, d’altro canto, è usuale nel mondo dei comics).

Adam Warlock è il terzo personaggio ad essere stato eliminato finora nel corso della serie. Infinity Wars #1 si è infatti concluso con la morte a sorpresa di Star-Lord, anche lui ucciso da Gamora. Nel secondo numero però la fine dell’eroe viene annullata da Dottor Strange, che usa la Pietra del Tempo per invertire il colpo mortale di Gamora.

Infinity Wars Prime #1 aveva invece visto la morte di Thanos, eppure, in Infinity Wars #2, vediamo Gamora aggirarsi intorno alla testa non-morta di suo padre e conversare con lui. Non sappiamo se si tratti di una manifestazione reale del Mad Titan o un prodotto della mente di Gamora, ma è difficile immaginare una storia sulle Pietre dell’Infinito senza Thanos.

Questa successione di morti non definitive finisce però per creare la sensazione che nulla di effettivamente importante sia ancora successo in Infinity Wars. L’uccisione di Adam Warlock è solo l’ultimo sintomo di questo problema. L’auspicio è che i prossimi numeri della serie Marvel Comics portino nuovi sviluppi con reali conseguenze per i protagonisti.

Negli scorsi mesi la Casa delle Idee ha più volte ribadito che la trama di Infinity Wars avrebbe cambiato l’universo Marvel in modo sostanziale, ma finora questo non è ancora avvenuto.

Fonte: CBR

Roberto Iacopini

Classe 1984, insegnante, giornalista, sta ancora cercando di espandere il suo cosmo per raggiungere il settimo senso... ma si accontenterebbe del quinto e mezzo