Aquaman: tutti i dettagli sui costumi di scena manca poco all'uscita in sala della pellicola, scopriamo cosa si nasconde dietro alcuni dei bellissimi costumi che vedremo in sala

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Una delle prime cose che ha colpito i fan di Aquaman è stato il look, in linea con l’aspetto più classico del personaggio nel mondo dei fumetti

A dare vita ai costumi l’esperta costumista Kym Barrett, che per realizzarlo ha tenuto conto della visione del regista James Wan e di alcuni veterani del mondo DC come Paul Norris (Aquaman), Nick Cardy (Mera, Orm, Black Manta) e Ramona Fradon (Atlanna).

La costumista ha dichiarato : “James voleva mantenere a tutti i costi il sapore dei fumetti”, aggiungendo che una delle cose che ha dovuto considerare nella creazione dei costumi è stata l’ambientazione sottomarina, “Mentre cercavamo il linguaggio del film, io e Bill Brzeski (scenografo) abbiamo parlato a lungo sulle regole di Atlantide. Tutti i suoi abitanti galleggiano, nuotano o lottano sott’acqua, con il nostro cast appeso a cavi o strutture che li fa apparire come se galleggiassero. Naturalmente, il reparto degli effetti visivi ci ha dato una grande mano con alcuni loro trucchetti, ma noi comunque dovevamo tenere tutto questo a mente mentre disegnavamo i costumi, in particolare, pensare alle sospensioni e a come far sembrare i vestiti senza peso. Perciò, per questo lavoro gigantesco e per risolvere i problemi che si sono presentati man mano, abbiamo dovuto studiare a fondo”.

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Il suo team si è poi concentrato sulla storia dietro Atlantide, “Gli Atlantidiani hanno iniziato come popolo in superficie, poi si sono trasferiti sul fondo dell’oceano migliaia di anni fa. Poi si sono evoluti in qualche modo, perciò, ad esempio, hanno sviluppato delle specie di pinne ai piedi? Abbiamo pensato che forse a qualcuno di loro era successo.”

Nella mia testa  la loro struttura, forma e colori—e specialmente le loro armature—siano state tutte influenzate dai coralli, dai pesci e dalle alghe che li circondavano. Per no non è mai pratico usare metalli veri per realizzare le armature, perché risulterebbero pesanti per le azioni degli attori, che sono sempre sospesi. Al contrario, abbiamo realizzato tessuti che sembravano metallo ma non lo erano.

Uno Studio approfondito

Kym Barrett ha poi spiegato l’evoluzione del look del protagonista spiegando come questo cambi con il progredire degli eventi :

 “Lui è un eroe suo malgrado, sospeso tra terra e mare, che si trova ad affrontare avversità e dubbi personali se diventare o meno un re; un classico percorso da uomo di tutti i giorni nel quale non solo ha già vinto la battaglia, ma è diventato anche una persona più compassionevole. Mi piace pensare che i nostri costumi lo hanno aiutato ad uscire da quell’uomo tenebroso e malinconico, per diventare una persona che sceglie di unificare la razza umana con quella di Atlantide.
“Alla fine del film indossa un’armatura che viene dal regno di Atlantide”, continua. “Deve sentirsi un re e il disegno deve dare risalto alla sua natura di eroe. Il nostro compito era di assicurare che combinasse Jason all’Aquaman eroe dei fumetti, così da credere che Arthur non abbia cambiato solo costume, ma che sia diventato una nuova persona. Per quel momento, abbiamo tentato di attenerci alla palette di colori del fumetto, pur creando una versione più moderna del personaggio”.

L’attore protagonista Jason Momoa ha ricordato la reazione dei suoi figli al suo costume da eroe  “Quando l’hanno vista hanno reagito con gli occhi spalancati e la bocca aperta, sono stati molto contenti. Era bello essere un padre vestito in quella maniera. Mi sentivo un po’ bambino anche io. È stato stupendo”. 

Per dare vita alla complessità del disegno, la Barrett ha voluto dei collaboratori eccezionali come Jose Fernandez della Ironhead Studio e Justin Raleigh della Fractured FX, per dare vita all’immagine iconica di Aquaman. “Il costume era super complicato”, ricorda. “Avevamo da poco iniziato i disegni, ma io, Kym e Jose abbiamo pensato che fosse meglio lavorare di squadra per realizzare quel costume in fretta”, commenta Raleigh. “Perciò, il nostro team alla Fractured FX si è occupato dell’intera parte superiore in oro; la Ironhead ha realizzato i bracciali, gli stivali e la cintura mentre di tutto il resto se ne è occupata Kym, che ha guidato l’intera realizzazione con il suo team in Australia”.

La tecnologia al servizio di Atlantide

La squadra di Raleigh ha iniziato creando una nuova scansione del corpo di Momoa,  “James aveva una particolare visione su come sarebbe dovuto essere il costume”, continua Raleigh, notando che l’intero top d’oro è stato disegnato al computer e poi stampato in 3D, per ottenere una simmetria perfetta. Il costume è costituito da cinque sezioni distinte ma realizzato per apparire completamente ininterrotto. “Il petto cala sulla fascia della vita e sulle braccia, coprendo le cuciture sulla sommità del braccio e della zona pettorale”, aggiunge. “Poi, una parte sulla colonna vertebrale che scende a coprire le giunte sul dorso, le chiusure lampo e tutte le altre chiusure. Alla fine, è diventato un pezzo unico perfetto e bellissimo. Jason sembrava molto contento del movimento e dell’azione che riusciva a fare, e per le scene d’azione estreme i ragazzi degli effetti visivi hanno provveduto anche ad un ulteriore potenziamento”.

La costumista ha poi parlato anche di come sono nati i costumi degli altri abitanti di Atlantide “per tutti i costumi, da Mera ad Orm e tutti gli altri regni sottomarini, abbiamo scelto di usare un tipo di struttura cellulare nella trama di ogni cosa”, descrive la Barrett. “Le ‘squame’, come le chiamavo io, erano in realtà piastre esagonali fatte e verniciate a mano, poi inserite all’interno del tessuto. In questo modo siamo riusciti a creare quell’effetto senza ricorso del computer.”

Il Costume di Mera

“Per il costume di Mera della Amber, abbiamo aggiustato leggermente il colore per far risaltare il suo colorito e i suoi occhi”,  “Le dava senz’altro quel tocco di ragazza tosta. Sembrava veramente una guerriera, ma senza dover sopportare il peso di un’armatura da battaglia. L’armatura che abbiamo immaginato per lei, era qualcosa che gli Atlantidiani avevano biologicamente sviluppato come parte del loro vestiario. Abbiamo scelto dei verdi brillanti e ho fatto in modo che non sfigurasse accanto ad Aquaman. Credo che la prima volta che Mera esce fuori dall’acqua, proprio fuori dalla taverna, sia bellissima. Era una sera piovosa, la luce era giusta e quando Amber emergeva si aveva la sensazione che provenisse proprio da un altro mondo”.

“Kym Barrett è una persona brillante, grande lavoratrice e di grande immaginazione, che ha fatto un lavoro straordinario creando gli ornamenti del mondo in cui vivono gli Atlantidiani”, si complimenta la Heard. “Ha utilizzato solo elementi che si possono trovare nel mare, che sono serviti come base di partenza per tutti i nostri costumi. Ha fatto un lavoro fantastico”.

L’attrice ha però rivelato di un rapporto complesso con il costume di scena, “era molto più complesso di quanto appaia, ma Kym e il suo team lo hanno abilmente reso naturale e straordinario. In realtà, dato che recitavo sempre legata a imbracature e a vari meccanismi, venivo sempre strizzata o tirata e la sera andavo a casa sempre piena di misteriosi lividi. Ho avuto una strana relazione con quel costume!”

I differenti Look di Orm

Per Orm di Patrick Wilson, la Barrett ha disegnato due diversi look: una tuta da gladiatore in oro per il confronto con il fratellastro Arthur, e la regale armatura e la maschera in argento, indossata quando si autoproclama re dei sette regni. “James desiderava che il costume di Orm fosse una fedele riproduzione di quello dei fumetti, alquanto eccessivo, quindi credo di essere riuscita a miscelare l’energia del fumetto con la realtà di una persona attuale” La mia ispirazione per il look di Patrick, era che doveva riflettere le luci che lo circondavano, insieme alla vita acquatica dell’oceano, perciò abbiamo realizzato un’iridescenza che ricordasse le squame dei pesci. Alla fine, l’ho trovato mutevole ed etereo”.

L’attore ha dichiarato ridendo “Ci sono stati momenti in cui avevo voglia di indossare solo il pigiama grigio degli VFX, perché quel costume era impegnativo! E comunque, credo che il mio non fosse pesante come quello di Jason. Era completamente snodabile e leggero, molto più leggero per le scene d’azione e per muovermi in generale”.

Si è poi soffermato sul copricapo, “Quando ho indossato quella specie di folle maschera barocca da Signore degli Oceani, mi sono sentito molto diverso da quando indossavo il semplice casco di Orm. Per il personaggio è stato fondamentale”.

Il Costume del cattivo

Anche per il personaggio di Black Manta una maschera è stata vitale, e Barrett racconta che molti del suo staff erano eccitati di poter lavorare al disegno e alla costruzione del costume originale del personaggio. “David Kane si trasforma da spietato pirata informatico in Black Manta. Si realizza il costume da solo proprio come il personaggio dei fumetti. Noi ci siamo attenuti a quel concetto e James ha messo la sua parola nel disegno. Dobbiamo ringraziare il team della Ironhead Studio, per averci aiutato a realizzare il tutto”.
Barrett dice che lo sforzo del gruppo è stato fondamentale per combinare i bisogni di Wan, alla natura pratica della costruzione dei costumi che indossano gli attori. “Dovevamo essere sicuri che a Yahya fossero consentiti abbastanza movimenti per fare le sue scene”, nota lei. “Il costume di base è stato realizzato con materiali compatibili con l’acqua, che consentissero la recitazione, sia da asciutti che bagnati e compatibili anche per le scene delle controfigure. Jose e il suo team hanno scolpito tutti gli elementi duri, tra cui il casco, che doveva essere uguale a quello dei fumetti e dei modellini concepiti dal team di Justin. Le sculture sono poi state modellate, stampate, rifinite, assemblate e integrate al costume base”.

 

Il supervisore agli effetti visivi Kelvin McIlwain  ha poi aggiunto , “Il vero casco dell’eroe era un po’ pesante e ingombrante per gli stuntmen, perciò abbiamo realizzato una versione leggera in schiuma che comunque è fedele all’originale, ma che consentiva alle controfigure di Yahya di poter fare le loro acrobazie senza rischi inutili”.
“Ero elettrizzato dal fatto che il casco di Manta sparasse quei raggi di energia laser, dei lampi di plasma”, dice Abdul-Mateen a proposito della sua armatura nera da cattivo. “Erano sparati dal casco che però doveva essere ricaricato. Non aveva un’energia illimitata, perciò era molto complicato per lui”.

L’importanza delle luci

La luce è stato letteralmente anche un elemento critico per le uniformi dei soldati di Atlantide. Partendo dal concetto per cui la produzione aveva scelto una bioluminescenza per illuminare le profondità oceaniche, la compagnia di Raleigh ha piazzato luci a LED sulle piastre ai lati dei volti dei commando, con all’interno filtri leggermente colorati, così da poter riflettere la luce blu sul volto degli attori. L’elemento posteriore conteneva un disco programmato, che utilizzava 200 tipi di luce diversa controllate da un programma.
Tutto era controllato via radio, anche le loro armi”, dichiara Raleigh. “Una volta che tutti gli attori erano sul set, spingevamo un bottone e ogni tuta si accendeva, a volte fino 14 costumi. E potevamo spegnere una tuta per volta ogni volta che erano colpiti a morte. Inoltre, i commando rossi ricordavano le aragoste, con trame blu, gialle e marroni per dare un tocco di organicità”.

“Kym è stato un valore aggiunto per il team”, dice Safran.Lei è una persona altamente creativa e si è intesa a meraviglia sia con James che con i laboratori esterni, per creare i costumi di un mondo completamente nuovo. Questo è ciò che è risultato interessante di questo film, la creazione dal nulla di cose che il pubblico non aveva mai visto prima. Dovevamo avere cura di sette regni e lei ha preso parte ad ogni aspetto della creazione delle creature di Brine Trench, della realizzazione degli Atlantidiani, del guardaroba del mondo in superficie… Quando gli spettatori vedranno la straordinaria natura del guardaroba di questo film, ne rimarranno entusiasti”.

Ogni guerra ha le sue armi

La produzione si è rivolta all’esperto attrezzista Richie Dehne e al suo maestro d’armi Richard Mansfield, per realizzare i vari armamenti che fanno parte dello stile di ogni supereroe.

Agli inizi delle fasi di disegno, Dehne e Mansfield si sono sentiti sollevati dal fatto che il film sarebbe stato girato “all’asciutto”, comunica Mansfield, “Altrimenti sarebbe stato tutto più difficile, perché avevamo creato armi per i nostri soldati in cui l’elettronica high-tech la faceva da padrone, così da potersi accendere sul set. Erano collegate a un pannello luci, che è fuori dal comune…infatti è la prima volta che lo faccio. Normalmente, si usano armi indipendenti che si illuminano da sole. Queste invece, comunicavano con tecnologia wireless a un operatore luci, che ne aveva il controllo totale. Tutto questo non avrebbe funzionato sott’acqua”.

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Il capolavoro dei due è stato il disegno dei vari tridenti che compaiono nel corso della storia. Dehne nota, “Il primo tridente era quello di Atlanna, che poi diventa di Arthur. Lo abbiamo ereditato dal film precedente, e questo ci ha aiutato molto perché è un pezzo straordinario. In realtà è un penta dente, cioè a cinque punte, perciò ci siamo presi una licenza poetica”.
Il team ha disegnato i tridenti di Orm, Nereus e re Ricou. “Ci siamo presi alcune libertà pur rimanendo fedeli ai fumetti originali”, dice Mansfield.
Il loro disegno più significativo è stato il tridente di Re Atlan“era il nostro Excalibur, il Santo Graal”, commenta Dehne. “Per tutto il film, è quello che stanno cercando di trovare Arthur Mera, ed è stato divertente realizzarlo. Una delle cose più importanti a cui teneva James, era che avessero delle iscrizioni. Come doveva sembrare la scrittura di Atlantide? Per questo motivo siamo andati a documentarci al British Museum, dove sono esposte collezioni di testi antichi da cui abbiamo tratto ispirazione”.

Per il colore del tridente, Dehne voleva assicurarsi che la sua sfumatura venisse rifratta una volta sott’acqua, “sarebbe stato l’oro perfetto per le nostre cineprese. Abbiamo testato 20 tipi diversi di oro prima di decidere quale usare. Può sembrare facile, si potrebbe pensare ad una semplice una mano di vernice, invece è un processo che a volte può portarti via alcuni mesi”.

Non ci rimane che attendere l’uscita in sala di Aquaman per saperne di più e vedere in scena tutte queste meravigliose tecnologie

Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD